¡68 S fritti et* tupano le trinciere tjjtrrtrì MtrTt di Girolamo Garzoni. 294 DELL’ HISTORIA VENETA il Conte di Valdcchil Conte Tori , il Colonnello Catti ,. & il. Conte di San Felice.. Ma fopra tutti fi. diftinfe il Pren-cipe d’Arcourt ,. che gettatofi con fommo; ardore nei maggior pericolo,s rilevò due mofchettate nella mano,* e nel fianco. Lafciarono l Turchi tra morti , e feriti cinquecento5, e duecento fi numerarono li noftri, tra. quali cinque Cavalieri di Malta . Rinvigoriti con quefto* buon fucceifo alquanto gl’animi de i noftrivolle il Doge,. che li troncaifero' le dimore ,, e con un generale valido' aifalto ir procurale fcaccia» re i Turchi? dalle loro trinciere . S’era ridotto il noftro Campo; ad otto mille Soldati comprefi gl’Aufiliarii r onde- fi. convenne: valerii’ del prefidioi delle Naviy levandone novecento, comea pure* altri' otto cento: fi unirono dai corpo delli Scapo-li 5 Marinari,, e disferrati delle Galere,, eflèndo^ anco- in; quel rcmpo’ giunto- opportuno* da Venetia il Pirencipe di Vittem-berg. con- un- reggimento di mille huomini.. Difjpofti' dunque glordini,, sefequì* il deliberato cimento il vigefimo giornod5 Agoftov Per tre volte furono» rigettati; i noftrima non dimi nuendofi; perciò' il coraggio , ii rimettevano con nuovi sforzi giaiTaltr, così che per fentimento univerfale dellArmata, queftofiùr riputato5 ii più fiero abbattimento ,, che fia in que-fta guerra fucceduto ,, havendofi a fronte^ ben intefe trincie-re’, e fortis ridòtti1i difenfori’ arditi y che con T artigliaria , mofchetto ■ y granate , e fallì contendevano ogni avanzamen“ tov Favorì, il Signor Iddio* la: caufa de i Chriilianiy così che fuperate le difefe* penetrarono nelle nemiche trinciere .-1 Turchi1 doppo fatti gl’ultimi sforzi? tentarono ritirarfi: dentro il rerecinto della Città j ma1- levato loro' ii pafloj dal Marchefe di Corbone ,« che li fù all'incontro* con’ la Cavalleria la maggior parte d’eflì , ò perirono' dal ferro ,- ò fi1 precipitarono nel* Mare’»- Furono1 calcolati* i Turchi morti, oltre i feriti, a mille, e cinquecento, e tra quefti ¿1 Figliuolo del Serafchie-re , ch’era entrato con l’ultimo foccorfo. De i noftri* fi nu-merarono’ fettecento1 tra morti , e feriti'Fù' colpito in un Braccio il- Signor di; Turrena , e feriti il Governatore della Natione Albanefe Gica , li Colonnelli Furietti , e Lanoja j ma* molto grave fù1 la perdita di Girolamo Garzoni , che terminar» la carica 4* Frovedicprc ddl'armata degnamente io-