500 RELAZIONE U1 GIOVANNI DOLFIN benignità del Papa'è slata tale, che quasi in tutte le occorrenze discorreva meco di tutti gli affari del mondo; e si come a molli rappresentanti pubblici 1’ udienza dava loro materia di disgusti e di querele grandi, cosi a me apportava grandissima ricreazione, perchè discendeva di più anche molte volte a dirmi de’ suoi falli propri più domestici e più segreti ; i quali essendo lodati ed esaltati da me insieme con l’altre sue operazioni sicuramente, senza sospetto d’adulazione (credendo Sua Santità di sè stessa quanto si possa dire) I’ hanno accre-sciuta sempre in buona volontà verso i negozi della Serenità Vostra, ed avvantaggiato gl’interessi pubblici. Ma quello che giova sopra ogni altra cosa è la benignità del Papa e l’interesse proprio per i pensieri che ha , perchè per natura è amico di pace, nè vorrebbe mai rumori, nè dar mala sodi-sfazione ad alcuno, restando sovente con scandolo e disgusto de’suoi propri ministri, quando si trova in contesa con qualche principe ; poiché vorria dall’ un canto sostentare la giurisdizione ecclesiastica , e dall’ altro teme interessare la sua autorità e dignità col contendere, e cedendo finalmente fare gran pregiudizio alle cose sue. Per questo non sente bene i rumori, e si risente di chi lo mette in queste angustie, conoscendo egli benissimo, per quello che so, che la grandezza de’Pontefici consiste oggidì nella pace e non nella guerra , e molto più quella de’ nepoti e parenti loro. Onde amando teneramente questi, va pensando di lasciarli più comodi e più sicuri che può. Per questo va trattenendosi con tutti i principi in quel modo che hanno inteso le SS. YV. EE. ; le quali hanno da sapere che avendo il signor cardinale Aldobrandino solo sopra i loro Stati più di diecimila scudi d’entrata, e San Giorgio più di seimila, il Papa disse un giorno, parlando col signor Gio. Bardi fiorentino , suo servitore molto domestico e molto amato, queste formali parole: « Avemo più care queste en-» trate che i nostri nepoti hanno negli Stati della Signoria di » Venezia, che se n’avessero tre volte tanti in altre parli; » così potessimo vedere che il signor Gio. Francesco vi avesse » aneli' egli lanto, che potesse trattenere almeno un figliuolo » in occasione di bisogni ».