TORNATO DA ROMA NEL 1598. 495 quasi moribondo per le sue infermila, che in quel frale di cinquantaselte anni e di buona complessione; onde al ristretto, nell' essere presente del Collegio, pare che si prometta il pontificato ad uno di questi tre Fiorenza , Monlelparo e Rusticucci ; e quanto più s’ingrosserà la fazione d’Aldobrandino, tanto più cresceranno le speranze di Fiorenza (1). Ormai è tempo che si parli di questo Serenissimo Dominio, il quale, per riverente opinione mia, può esser certo che se Clemente Vili, pontefice vivente, tien conto ed ha sorte alcuna d’affetto a principe del mondo oggidì, 1’ ha senza dubbio alla Serenità Vostra ed alle Vostre Signorie Eccellentissime. Così ho giudicato io per quello che ho conosciuto dagli effetti osservati da me nello spazio di trentatrè mesi che l’ho servito, e per quello ancora che ragionevolmente si può credere per interesse suo proprio. E perchè conoscano elle a pieno questa verità, ed intendano le cose bene, io darò loro conio più sommariamente che potrò dei negozi che mi sono passati per le mani, e poi dirò gl’ interessi che può avere il Papa nell’ amicizia con questo Stato. All’arrivo mio ritrovai i negozi di Trau e di Ceneda in malissimo essere, e con pregiudizio notabile di questo Serenissimo Dominio (2). In quel di Trau vigeva il più bruito e scandaloso Breve che si sia mai veduto, e mentre in virtù di quello il vescovo volle operare, e che le SS. VV. EE. vennero a quella risoluzione che a principe grande si convé-niva, con la grazia del Signore Iddio acquietai in pochi giorni i tanti romori di Roma , ed ottenni su la faccia del vescovo la sospensione delle scomuniche ; e così col tempo e col negozio a poco a poco non pure s’ è ottenuta 1’ assoluzione li bera, ma è uscita la Serenità Vostra di quel fastidioso intrico, che I’ ha molestata per molti anni , con molla dignità e con essere restata padrona libera, con l’assenso della Chiesa, del (1) Fu esso veramente il successore di Clemente Vili, sotto nome di Leone XI, ma per soli 26 giorni. (2) Intorno questi negozi sono da consultarsi, fra gli altri documenti, il Trattato circa le ragioni di Ceneda di P. Sarpi, e i Dispacci dello stesso Parlila pubblicali nel Tomo II delle sue Opere Politiche, Firenze 1852.