260 RELAZIONE »1 ANTONIO TliSPOI.O più eh« il Papa lo gratifichi con dargli maggior grandezza c più ricchezza , nondimeno perchè questo è conosciuto non potersi fare sì agevolmente, è tollerato da lui con molta prudenza; ma il vedersi in certo modo sprezzato dal Papa, sì che il mondo conosca non poter lui a favore d’alcuno , lo ha posto alcuna volta in notabilissima disperazione, stando molti giorni senza voler praticare e nè pur lasciarsi vedere; le quali cose non giovavano ad altro che a far il male più, grave. Ma da qualche mese ho pur visto lui tollerare con maggior pazienza questa natura, e secondarla assai più di prima; onde essendo che i vecchi, e questo massimamente di sua natura sì duro, vogliono da’ giovani l’ossequio che veramente si deve loro, e quella maggioranza ond’essi e non i giovani paiano governare, veduto che avrà il Papa la mutazione del figliuolo a seconda della sua natura , non si dee dubitare che fra pochi mesi il sig. Giacomo non sia per averlo più facile a’suoi desiderj. E s* come ora, per la difficoltà che trova sempre nei negozi che intraprende, fugge quanto può il trattarli , così andando innanzi li intraprenderà tutti volentieri, acconsentendo ad accettarli, sì come voleva il Papa che vi attendesse già molti mesi ; la qual cosa se avverrà, come io credo, avranno gli ambasciatori grande avvantaggio, perchè questo soggetto di natura generosissima , d’ingegno capace di tutti i negozi , avvezzo agli studj delle belle lettere che lo rendono trattabile ed officioso con tulli, potrà essere causa d’ addolcire alquanto 1’ asprezza di questo Pontefice, massime che gli ambasciatori con lui potranno dire più liberamente certe cose importanti, e scoprire secondo il bisogno qualche loro affetto, che non possono con il medesimo Papa , e saran sicuri che sia per essere anco rappresentalo ogni cosa con bel giudizio per ben finire il negozio che abbia tolto a trattare, replicando secondo il bisogno alle negative che il Papa suole pronunziare sì facilmente. Dunque tornando alla natura del Papa, diremo, lui non essere affezionato a niuno , non esser di natura grazioso ad alcuno, nè manco inclinalo al far benefizio; e però non dovrà la Serenità Vostra tenersi a particolar offesa la durezza delle