68 RELAZIONE DI GIROLAMO soranzo particolare, che con occasione di rallegrarsi con lei della dignità avuta, la persuase nella medesima lettera a voler aggiunger tre altre palle alle tre che portava prima nella sua arma , acciò siccome si faceva chiamare della medesima casa de’ Medici, così anco portasse l’istessa arma con le sei palle; il che fu subito fatto dalla Beatitudine Sua , la quale si è poi andata così bene stringendo in amore con Sua Eccellenza, che ora è ridotto a tal segno che non può ricever augumento. Ma sebbene Sua Santità, come ho detto, si tiene della medesima casa della Regina e Duca sopradetto, ed ora dalla Maestà Sua e da Sua Eccellenza sia tenuta per tale, nondimeno ella vuole , dove occorre nelli edifizi ed altri luoghi pubblici mettere il suo nome, che sia scritto Pius IVMedices Mediolanensis, usando di dire che è bene di antica origine fiorentino, ma di patria milanese. Non avendo adunque avuto alto principio la casa di Sua Beatitudine , non si sa conseguentemente che da’ suoi maggiori sia stata fatta cosa degna di memoria , onde non mi occorrerà passar più innanzi a parlar di altri che di Bernardino padre della Santità Sua; il quale fu stimato persona di molta bontà e di grande industria, perchè ancora che fusse nato in povero e basso stato , nondimeno venuto ad abitare a Milano si diede a pigliar dazi ad affitto , e sollecitare negozi di chi avea faccende e liti in palazzo (siccome mi è stato riferito dal Pasqua medico di Sua Santità, e da altri che l’hanno conosciuto), e con l’una e l’altra cosa fece acquisto in poco tempo di una conveniente facoltà, ed ebbe nome di esser atto ad acquistarne molta più con l’indirizzo che avea. Onde Gio. Pietro de’ Serbelloni, gentiluomo milanese, non si sdegnò dargli per moglie Cecilia sua figlia, con la quale ebbe dieci tìgli, cinque maschi e cinque femmine. Fu il primo dei maschi Gio. Battista, che morì assai giovine e non ebbe moglie ; il secondo Gioan Giacomo, che fu poi marchese di Ma-rignano, e fu quello che per dire il vero diede incomincia-mento a metter in qualche stima la casa sua, non tanto per quelle fazioni così ardite che fece contro il Duca di Milano quando s’ impadronì di Mus e di Lee, quanto per il valore e