178 HELAZIONE 1)1 PAOLO T1EPOLO che ognuno intenda ch’egli non ha molto potere ed autorità con lui, siccome è la verità. Da canto poi d’uomini della famiglia Ghisliera, ha il signor Paolo figliuolo di un suo secondo cugino, il quale ha provato assai la sua cattiva fortuna; perchè cacciato due volte da casa, gli convenne andare al sentiero d’ altri, e di poi cercando nuova fortuna capitò in mano de’ corsari, che lungamente lo tennero al remo , da’quali fu malissimo trattato, non solo per le bastonale, delle quali ancora dimostra i segni, ma eziandio per essergli stale da loro tagliale le orecchie, siccome chiaramente appare a chi lo guarda. Ma riuscito lo zio Pontefice, mutò fortuna, poiché a tempo, con pochi denari, fu riscattato da un mercante che seppe l'elezione; onde venuto a Roma fu fatto capitano della guardia, che è carica di molto onore ed utilità, e dal Pontefice è stato provvisto d’ un palazzo e di circa 1500 scudi d’entrata. Questi sono i parenti del Pontefice, che vengono finora in considerazione. Ha ben fatto oltre a questi il Papa venir dal Bosco alcuni fanciulli, al numero di otto o dieci, suoi parenti come si dice, i quali s’ allevano nel collegio de’ Gesuiti, e ad alcuni di essi ha assegnato 200 scudi d’ entrata. Nelle cose di Stato Pio IV, fidandosi nell' intelligenza ed esperienza sua, sprezzava il consiglio degli altri, e si governava da sè stesso. Procurava a suo potere di parer grande, magnificava le cose sue, si manteneva in buoni uffici co’ principi, favoriva gli ambasciatori, ed in tutti i modi dimostrava animo elevato ; ma sebbene si sforzava di dare ad intendere di aver animo alla guerra degl’ infedeli, e poco avanti la sua morte in una congregazione pubblica di molti cardinali e di lutti gli ambasciatori ragionasse in questo proposito, affermando voler andare in persona a questa impresa ; niente di meno chi penetrava più nel suo segreto faceva di lui altro giudizio. Onde il duca di Ferrara e il duca d’Urbino, avendo per sospetta la troppa intelligenza sua col duca di Fiorenza stavano in pensiero delle cose loro ; ed avendolo veduto mandar nunzio all’Imperatore persona stata altre volte consapevole di certa trattazione passata tra Paolo III e il marchese di Ma-