TORNATO 1)A ROMA NEL 1563. 83 dell* Umbria, della Marca, della Romagna, della città di Benevento, 30 miglia discosta da Napoli, e del contado di Avignone, che è in Francia. Dei quali stati dovendone render qualche conto alla Serenità Vostra, incominciando da Roma, dico che si può veramente affermare quella città essere stata fatta e conservata da Dio acciò abbia ad aver sempre imperio grande nel mondo, perchè come al tempo antico fu Repubblica, come si sa, di tante forze, e 'così al tempo degl’ Imperatori, fu dappoi commessa al governo del Vicario di Cristo; onde questa considerazione, con la vista di quelle poche reliquie che sono ancora restate degli edifizi antichi, da’ quali si comprende quanto grande sia stata la nobiltà e grandezza di quelli che già 1’ abitavano, tira gli uomini che la vedono in grande ammirazione, siccome la bellezza di tanti moderni palazzi fatti con grande magnificenza, di così belle strade, di un fiume tanto celebre come è il Tevere, e di un numero di 80,000 anime che vi lasciai al mio partire, fa stimar quella città una delle più belle d’Italia. Si è pensato molte volle di fortificarla, ma è dominala da tanti monti, che dai più periti vien affermato esser cosa impossibile non che difficile il poterlo fare. Nondimeno il presente Pontefice ha incominciato a ridurre in fortezza la parte del Borgo con metter dentro Castel Sant’Angelo e il Vaticano, dove abitano i papi, ed è passato un gran pezzo innanzi; ma l’opera ricerca tanto tempo e spesa, che, non succedendo a Sua Santità chi abbia il medesimo pensiero, verrà a restar la cosa imperfetta, come sono restate tante altre. È abitala Roma la maggior parte da forastieri, perchè quei baroni romani e gentiluomini della città sono pochi e poco ricchi ; conservano però ancora alcuni privilegi di elegger fra loro suoi magistrati, come conservatori e altri giudici, che hanno autorità di giudicar in Campidoglio le cause criminali e civili pertinenti a quelli della città solamente ; e continuano ancora in quelle due fazioni antiche Orsina e Colonna, le quali però sono decadute assai, essendo state in diversi tempi abbassate dai pontefici. Vi è però nella casa Colonna il sig. Marc’Anlonio che ha buonissimo nome tra’soldati italiani, e sebben non passa li treut’anni, uondi-