348 RELAZ. DI (i. «¡1«ITTI TORNATO DA ROMA NEL 1589. coadiuvare, proteggere e favorire i ministri delle Signorie Vostre Eccellentissime. Di me non son per dir altro, perchè avendo io per tre anni continui servito l’Eccellenze Vostre con quella spesa che ben è provata e conosciuta da mio fratello carico di tanti figliuoli, e con quel maggior affetto e ardente volontà che dalle deboli forze mie è potuto derivare, voglio sperare che, scusando le imperfezioni mie, sarà dalla Serenità Vostra ricevuto questo mio riverente servizio con quella benignità con cui ella è solita abbracciar le fatiche de’suoi devotissimi e fedelissimi servitori, offerendole io di spender questi pochi anni che mi restano (1) in suo servizio dove e quando mi sarà comandato. Per segretario m’ha servito M.....Comin, che ora si ritrova segretario a Napoli; soggetto per le sue nobili qualità ben noto all’EE. VV. Mio cogitor (coadiutore) è stalo M.....Vico, il quale per la partenza del Comin ha tenuto degnamente il luogo di segretario con tanta mia soddisfazione e buon servizio della Serenità Vostra, che più non si poteva desiderare. Fummi mandato in suo luogo M..... Rubbin acciò tenesse il carico di cogitor, giovane il quale per la cognizione che tiene della lingua latina, e per i molti studj fatti in Padova, e per lo zelo del servizio pubblico, meritamente deve possedere la grazia della Sublimità Vostra; onde che sarà suo servizio, congiunto con l’ordinaria sua giustizia, innalzar questo soggetto a quei gradi che meritano le sue virtù e l’ardente suo desiderio d’impiegarsi ne’ servizj della Serenità Vostra e di VV. SS. EE., alle quali rendo umilissime grazie di così grata udienza che si sono degnate di prestarmi. (1) Non l'iii on anni ma mesi, come abbiamo avvertilo nel cenno biografico.