136 RELAZIONE DI GIACOMO SORANZO cipalmente dal conte Federico suo fratello ; tra’ quali resta debitore a Donna Virginia, che fu moglie di esso suo fratello, di scudi 40,000. È arcivescovo di Milano, che gli rende 7000 scudi d’entrata; di abazie ha circa 15,000 scudi ; e di suo patrimonio 4000. Oltre di ciò è Legato di Bologna e Romagna, che li rende 15,000 scudi. Ha poi sopra l’arcivescovato di Toledo 8000 scudi, e altri 8000 per il principato di Oria , che fu del fratei suo ; ma essendo queste le concessioni che gli fece il re di Spagna, sin ora non ne ha riscosso cosa alcuna. Marco Cardinal d’Allemps interviene ancor lui nel consiglio di Sua Santità, ma per ordinario non maneggia cosa d’importanza, ma sibbene quelle di composizioni con denari, di soldati, di fortificazioni, ed altre cose tali, delle quali il Cardinal Borromeo non si vuol impedire, essendo di natura del tutto dissimile da questo, che è gioviale ed allegro, e che si diletta di darsi piacere, lo che è più secondo la natura del Pontefice che quella del Borromeo. È vescovo di Gostanza , che gli dà scudi 10,000 d’entrata; ha un'abazia nella Marca, che gli dà altri 10,000 scudi, e una in Francia, che ne vale 5000; ed è legato della Marca, che ne cava 6000. Egli inclina molto a favorire le cose di Francia , e l’ambasciatore s’indirizza con lui e non con Borromeo. La Corte di Roma non è già quella che soleva esser nè di qualità nè di quantità di cortigiani ; il che principalmente è proceduto dalla povertà de’cardinali, e dalla strettezza dei papi, perchè quando si soleva più largamente donare, concorrevano gl’ ingegni da tutte le parti ; e se mai è stata ridotta al basso, è dopo il Concilio , perchè essendo stali costretti i vescovi, e quelli che hanno beneficj di andare alle loro residenze, è uscita si può dire la maggior parte della Corte; e per la medesima causa in gran parte sono mancati quelli che vogliano servire, perchè non si potendo dar ad uno più di un benefizio, e come l’ha avuto convenendogli andar a fare in quello la sua residenza, non molti si trovano più che vogliano vivere alla Corte con spesa propria e con grande incomodità senza speranza di maggior premio. La povertà poi