TORNATO DA ROMA SKL K)6o. 155 avvenire, ollener qualche luogo d’importanza della Chiesa, e cavarne qualche comodo e utilità; onde sta ora più che mai in pensieri del futuro pontificalo ; e per quello che corre al presente, disegna di metter avanti il cardinale Araceli. Col sig. duca di Ferrara non è da credere che Sua Santità abbia molto buona intelligenza per i sospetti che seguirono i mesi passati, i quali con la desterità del cardinale di Ferrara si ridussero a fine di quiete ; come si crede che si condurrà anco la materia dei sali, e che il Duca con qualche somma di danari avrà di nuovo la confermazione di poter fare i sali a Comacchio (1). Ma nè anco per questo il Duca sarà sodisfatto , parendogli esser slato tanto offeso da Sua Santità ; ma il Cardinale va tuttavia cercando con i suoi buoni uffici di accomodare le cose ; e con la sua infinita pazienza ha ridotto il Pontefice, che se bene gli ha fatto infinite ingiurie, ora mostra d’amarlo sopra tulli i cardinali, e lo va mettendo avanti coi nepoli, e li persuade ad amarlo ed onorarlo. Col sig. duca di Mantova non ho veduto se. non segni d’amore, ed i mesi passati, ad instanza di Sua Eccellenza, Sua Santità concesse il vescovato di Mantova al Cardinal Gonzaga, e con 25,000 scudi lo fece juspatronato dei Duchi. È ben vero che Sua Santità fu malissimo sodisfatta del Cardinale di Mantova Legato al Concilio , principalmente perchè teneva la residenza de jure divino. Maritò Sua Santità la prima sorella del Cardinal Borromeo in D. Cesare , che fu figliuolo di D. Ferrante ; ma perchè Sua Santità non volle già circa un anno dare il vescovato di Bologna al cardinale suo fratello, egli è del tutto rotto con lui. Col sig. duca d’ Urbino credo che vi sia più parentado che amore, essendo stata Donna Virginia, figliuola di Sua Eccellenza, moglie del conte Federico Borromeo; ma se gli resta a dare per conto della dote 40,000 scudi , e Sua Santità gli promise di far un cardinale a sua instanza , nè mai l’ha voluto fare. Sono dopo seguili altri dispareri, di modo che il (1) Fu fatto processo al duca di Ferrara sotto pretesto ch'egli avesse fatto più sale che non conveniva, con pregiudizio della Camera Apostolica; ma si trovò la cosa non cssei vera.