TORNATO DA ROMA NEL 1560. 61 )>uona intelligenza, intervenendo il parentado che il Pontefice ha fatto con casa Gonzaga , e il simile sarà con il Duca di Urbino con queste nozze ultime della liglia nel Borromeo. Quasi tutti li fuorusciti, ormai cedendo alla buona sua fortuna, se li sono gettati in braccio ; di modo che si vede ogni dì più assicurarsi ed ingrandirsi le cose sue. Un solo contrario gli resta, voglio dire che qualche odio occulto ch’egli abbia con-tra di sè, e la mala satisfazione de’popoli per le grandi e continue gravezze che mette, non ponga un giorno in qualche pericolo la vita sua ; ma in questo ancora ha grandissima buona sorte, perocché sempre finora gli sono stale rivelale tutte le cospirazioni fatte contra di lui, onde ha potuto castigar molli, e col castigo poner timore agli altri. L’ assicura ancora la Duchessa sua consorte, la quale sta sempre assidua alla custodia della di lui persona, perchè dubitando non gl’ intervenga come al duca Alessandro, non lo lascia mai andare in alcun luogo che non li voglia essere accanto; onde si vede le cose sue ritrovarsi in migliori e più sicuri termini che s’abbian ritrovato giammai. E questo sia quanto per ora ho creduto dire di questo Duca, sebben vi saria da dir molte altre cose. Restami dire a Vostra Serenità in poche parole dell’ età, abitudine del corpo, sanità, volontà del Pontefice, ed intelligenza che ha con li principi cristiani, e qualche cosa circa al modo che ha la Santità Sua di provvedersi di danari in qualche suo bisogno. Prima dunque io dico che il Pontefice è di 62 anni in circa, di grandezza comune, non grasso nè magro, e di assai grazioso aspetto ; mostravasi assai mal disposto di gotta e catarro essendo cardinale, ed entrò in conclave mezzo ammalalo, e sempre quasi vi stette in lello, ma di poi fatto pontefice par si sia assai ben riavuto, onde si può credere che sia per viver qualche anno. Quanto alla mente sua, mi par vedere in Sua Santità una costante e buona disposizione di voler vivere in pace con lutti, e a ciò si vedono indirizzate l’operazioni sue, perchè cerca e procura sempre gratificar ognuno, e non dar cause di risentimento ad alcun principe. Ma quando li succedesse qualche bisogno, io ritrovo il modo molto stretto di potersi difendere, perchè sebben Sua