320 RELAZIONE 1)1 LORENZO PRILLI è stato a mio tempo che abbia fatto maggiori favori, e si sia adoperato più vivamente nei negozi suoi. Farnese ha ancor lui fatto qualche cosa in tempo dei negozi d'Aquileia , come scrissi, e Santa Croce il medesimo. Rusticucci in tempo di questo ponlilicato ha mollo bene secondato l’ottima mente del Pontefice. Albano fa lo sviscerato servitore di Vostra Serenità, sebbene per non entrare più nelle congregazioni, per esser vecchio , non ha occasioni di esercitarsi in suo servizio; credo però che sia di ottima mente , e così desidera sommamente che sia creduto da lei. Ma 1’ amorevolezza dell’ Illmo. cardinale di Verona verso la Serenilà Vostra supera di gran lunga ogni termine ordinario ; il quale siccome è ottimo cardinale , così non si è mai scordato di essere buon figliuolo della sua patria. Non ho mancalo in diverse occasioni dar conto dell’ amorevolissimo procedere suo, e però ora non è necessario venire a particolari. Basterà dir questo in generale, che non solamente è vero veneziano, ma fa anco professione con tutto il collegio de’cardinali di esser tale, stimando che possa e debba stare insieme 1’ essere buon cardinale e buon veneziano; opinione verissima per la congiunzione e dipendenza grande che hanno insieme questi due potentati, sebbene intesa ed esercitata diversamente in altri tempi. A questa buona volontà di Verona credo che non voglia ceder l’illmo. Cardinal Cornaro, il quale in quelle cose che sono occorse innanzi e dopo la sua elezione ne ha dato segno; e tengo certo che risponderà all’espettazione della sua patria. Di questi pochi cardinali da me raccontali creda però la Serenità Vostra che niuno ardisce di pigliarla davvero per lei se non i cardinali veneziani, e questi ancora hanno da fare assai , e bisogna che abbino grand’animo ad opporsi, perchè le occasioni sono spesse, e si trovano de’cardiuali che parlano con tanta libertà, che chi volesse sempre rispondervi, bisogneria spesso rompersi. Suole però parer strano a molti che Vostra Serenità non metta maggior pensiero in procurarsi maggior numero di cardinali suoi confidenti e proposti da lei, che si possa esser sicuri della loro affezione verso la patria, perchè in fine poi niuna cosa tiene più in officio il Collegio