38 RELAZIONE DI LUIGI MOCEN1GO Roma, che fossero levate e ruínate tutte le armi di casa Caraffa che si ritrovassero di ciascun loco sotto pena ec. ; per il che ne fu levata la maggior parte, e fra le altre alcune di marmo eh’erano intorno ad una nobil chiesa chiamata la Pace, la qual fu edificata per innanzi da un Oliviero Cardinal Caraffa. Privò anche il popolo romano per editto pubblico tutti li nipoti di Sua Santità della civiltà romana, che gli aveva prima donata. Del seppellir poi il Pontefice a mezza notte, e profondarlo tanto sotto perchè non potesse con facilità esser cavato, 1’ ho anche scritto alla Serenità Vostra ; ed in vero se lo ponevano in S. Pietro sopra terra, secondo il consueto, era manifesto pericolo eh’ ei fosse levato e strascinato dal popolo, perchè così esso aveva in animo di fare, siccome da persona grande poco da poi mi fu affermato ; ma tutte queste ingiurie e disprezzi fatti contra il Pontefice morto e casa Caraffa, oltra che il popolo odiava li nipoti per molte pessime e maladette loro operazioni, sono principalmente proceduti, come è l’opinione comune , dal Cardinal Camarlengo, Marc’Antonio Colonna, Paolo Giordano Orsino, Giuliano Cesarino, quelli de’ Massimi e alcuni altri lutti principali di Roma, che erano stali offesi nella persona con prigionia, nella roba e nell’onore dal Pontefice e da’ nipoti ; per le quali cause fu loro facil cosa, per vendetta delle ingiurie, sedurre il popolo, che anco da per sè era malissimo disposto contro casa Caraffa, a farli tutte le ingiurie e disprezzi che han voluto. Cessato che ebbe il popolo in quattro o sei giorni di sfogarsi, s’acquietò del