TORNATO DA ROMA NEL 1598. 499 % pensione che, dopo la confirmazione di quello che ebbe più voti, vi pose sopra in tempo di tanti cardinali poveri, e di tante instantissime dimande che gli erano fatte. Nell’istesso tempo le SS. YV. EE. licenziorno il vescovo di Sebenico ed il vescovo di Curzola ; e se bene ciascuno da per sè e tutti unitamente s’ aiutavano e facevano molti rumori , dolendosi il Papa in estremo che si venisse a quelle risoluzioni senza dire una parola , e dicendo la Corte che la Repubblica avea in sei mesi mandati via più vescovi che tutti i principi della Cristianità in molti anni ; con tutti questi rumori, dico, combinati con molli altri affari di simile natura, il Papa non solo ha stimato per buono quello che s’ è fatto , ma ha promesso a me più volte di dichiarare un altro vescovo a Sebenico, contentandosi che quello vi vada per quindici giorni solamente; e quando sarà sollecitalo a dichiararlo credo il farà, avendo io taciuto per non avere avuti altri ordini , e perchè anche Sua Santità mi disse che bisognava aspettare occasione di provvedere da vivere a quello, sì come s’è poi fallo. Nelle cose poi che sono occorse di travaglio, come della navigazione che gli stava molto a cuore, e di queste tanle licenze che si sono date a’ vescovi, e di quel benedetto Indice de’ libri che ha fatto tanto rumore, sappiano le SS. VV. EE. eh’ io ho sempre usato di lasciarlo sfogare nel principio e dir ciò che ho voluto, se bene ha sempre, tutto che fosse grandemente alterato, parlato con rispetto, eccetto che nell’occasione dell’indice, parendogli aver fatto più di quello che non aveva fatto con ogni altro principe ; se bene di poi dolendomi della sua alterazione, e giustificando modestamente le azioni e le pretensioni della Serenità Vostra , a poco a poco s’addolciva di modo , che bene spesso s’ è scusato delle parole dette , e sempre è restato molto quieto in sè stesso, come m’è occorso particolarmente in quel negozio della navigazione, dopo tanle scritture presentategli da spiriti maligni, e dopo che m’aveva dello due volte che mi voleva mandare a casa la capitolazione di Giulio II. Onde , trattando io con soavi maniere , egli s’è lasciato condurre assai facilmente ai termini ragionevoli con servizio della Serenità Vostra. La quale saprà inoltre che la