TORNATO DA ROMA NEL 1595. 407 di quelli che li possedono, vanno vacando, così per le occorrenze che vanno di nuovo nascendo di varie spese, si continua tuttavia nel venderli. Dell’ entrata più certa e che si tragge immediatamente dallo Stato Ecclesiastico , due sono principalissimi membri : cioè, 1’ uno le dogane di Roma, nelle quali si comprendono quasi tutti i più importanti dazi che si pagano in quella città; e queste al presente, per l’appalto nuovamente fatto con alcuni mercanti fiorentini per nove anni, rendono scudi cento ottantamila , de’ quali centomila restano liberi e il rimanente obbligato : 1’ altro è il sussidio triennale, che importa scudi cento cinquantamila ; e questa è una gravezza che fu da Paolo III imposta a tutto Io Stato Ecclesiastico, divisa a provincia per provincia e poi terra per terra, a proporzione dei beni che i particolari abitanti in esse possedono. Ma all’incontro, insieme con questa nuova imposizione, furono alle medesime terre levate altre gravezze, e rilasciali i dazi che pagavano prima alla Camera le stesse comunità; sicché fu piuttosto mutato e facilitato l’ordine del riscuotere le prime gravezze, che quelle molto alterate o accresciute, come dappoi si è fatto, e massimamente nel pontificato di Sisto V. Onde è nato che ove prima delle entrate e beni goduti dalle medesime comunità, che sono per somma assai rilevante, si pagavano il più delle gravezze pubbliche con notabile comodo di quei sudditi; ora, per essere queste molto cresciute, e restando per la strettezza di questi ultimi anni anco l’entrate comuni, per i debili contratti, minori del-P ordinario , si conviene con nuove tasse e contribuzioni aggravare i popoli per supplire a ciò che manca delle spese e gravezze ordinarie. E il presente Pontefice avendo ritrovati grandissimi disordini nel maneggio di queste entrate delle comunità, vi ha fatto porre gran cura per levarli e provvederle di migliòre amministrazione, perchè tanto più facilmente possano pagarsi le limitazioni assegnale a quella Camera e sgravarsene i particolari : cosa che potrà in qualche parte giovare, ma non già totalmente, restando viva e ferma la radice del disordine, cioè le nuove imposizioni. Ora di tali entrate ordinarie, quella del sussidio triennale è rimasta