-474 RELAZIONE III GIOVANNI DOLFIK Con r arciduca Ferdinando e con la casa di Baviera il Papa si conserva in ¡strettissima intelligenza , e tiene gran conto di ciascuno di questi principi. Ha buonissimo concetto dell’arciduca giovane, e spera anche assai del principe di Baviera, che è quello che al presente ha il peso del governo, e se avesse danari ne darebbe all’ uno ed all’ altro, e particolarmente all’ arciduca, che confessa Sua Santità meritare d’essere aiutato. Con gli elettori dell’ Impero ha poco negozio, e tiene quel Nunzio in Colonia più per essere quell’ arcivescovo di casa di Baviera, e per avere gli avvisi dì Fiandra, che per altre occasioni che vi siano ; e se si leverà alcun Nunzio, quello potrebbe essere il primo. Con il principe di Transilvania ha trattato il Papa con tanto amore, e con tenere 1111 Nunzio Apostolico appresso di lui, e con avergli dato in mio tempo sessantamila scudi in tre volte , e con infiniti offi/.i fatti fare con l’imperatore per servizio suo, che quasi poteva dirsi interessato ed obbligato alla continua sua protezione; e certo che il povero principe lo meritava, perchè si risolse alla guerra col fondamento principale del consiglio e delle promesse di Sua Santità ; la quale quanto nel principio, già Ire anni, e già due anni ancora , esaltava la virtù e valore di questo principe fino al cielo, avendo detto a me più volte ch’egli solo faceva la guerra al Turco, tanto più ultimamente, con la cessione che egli fece de’ suoi Stati, lo predicava un gran dappoco; onde si crede, che sebbene aveva promesso all’Imperatore di farlo cardinale ed a lui ancora, non avrebbe però osservalo cosa alcuna ; ed anco credo che essendo tornato al governo dei suoi Stati, abbia sentita Sua Santità gran consolazione (1). Con Savoia, il Papa era solito dire, che quanto più torna conto al servizio d’Italia che quel duca si conservi, tanto (1) 11 povero Sigismondo Baltory principe di Transilvania, nelle continue strette in cui lo tenevano le armi formidabili dei Turchi» deliberò, nel 1598, di cedere lo stalo suo all* imperatore : poco appresso mutò proposito; poi nel 1509 volle cederlo ad Andrea Baltory : ma l’imperatore opponendosi, ed essendo Andrea caduto morto in un combattimento. Sigismondo finì col mettersi a discrezione dei Torchi, finché poco appresso pei dotte deflnitivamenle lo stato.