314 RELAZIONE DI LORENZO PRILLI loro, per la comodila, perché stanno in palazzo, e per essere sue creature confidenti, è per conferire quasi tutte le cose sue, come ha detto a me e ad altri. Sta il Pontefice continuamente nei negozi, nè ha alcuna ricreazione se non ragionare alcuna volta con i nepotini suoi e con la sorella, e quando va a dormire, con i suoi servitori domestici, con i quali parla liberamente di molte cose, non già per consigliarsi, ma per sfogarsi alcuna volta , non avendo essi ardire appena di rispondere una sola parola. Con tulli i principi è risoluto di mantenere una buona intelligenza, di onorarli, di far loro delle grazie, e conservarseli amici, col qual mezzo spera farsi rispettare maggiormente, ed avere autorità grande per condurli a quelle deliberazioni d’importanza che a qualche tempo polriauo occorrere. All’ imperatore (1) e agli arciduchi suoi zii (2) ha fatto grandi offerte, e fa professione di tener gran conto di loro, e Vostra Serenità 1’ ha molto ben conosciuto nel fare il coadjutor di Aquileia, nel qual caso il Papa procurò di acquetarli con giustificarsi , e mettere tempo di mezzo ; e quaudo ebbe avviso che restavano satisfatti mostrò gran consolazione, e non potè contenersi di non mandarmi a chiamar subito estra-ordinariamente per darmi questa nuova, siccome allora ne diedi avviso. E nel particolare dell'imperatore gli ha mostrato molta affezione e rispetto, avendo a sua sola istanza nella prima promozione fatto un cardinale, senza farne ad istanza d’ altri principi ; ed è stato detto che a favore del matrimonio suo con la infante primogenita di Spagna abbia scritto lettere di suo pugno al re cattolico ; e questo è certo che non ha voluto conceder al cardinale suo fratello la dispensa con essa primogenita (3). (1) Rodolfo li. (8) Ferdinando, signore del Tirolo e deli’alla Austria, e Carlo, signore della Stiri», della Carinzia, della Carniola e di Gorizia. — Tutti i diversi Stati di casa d’Austria si riunirono in principio del seguente secolo sotto Ferdinando II imperatore, e rimasero da allora in poi indivisibili. (3) Ma quello ebe non accadde allora, accadde poi; perchè andate a vuoto le trattative deH’Imperatore, il cardinale Alberto, deposto il cappello, sposò finalmente nel 1598 l’infanta Isabell.. Clara.