124 CENNI BIOGRAFICI INTORNO GIACOMO SORANZO. piato, che gli renne affidata nel 31 marzo 1570 la legazione estraordinaria a Massimiliano imperatore e a Sigismondo re di Polonia, per eccitarli a prendere le armi contra il Torco; ma non potendo con eguale sollecitudine recarsi ai due sovrani, prese soltanto il riaggio verso Massimiliano, e procurò quanto seppo di persuadere Sua Maestà a non trasmettere all’Ottomano il tributo che soleva pagare Ferdinando suo padre, ed a concorrere nella Lega; ma l’imperatore andava allegando ragioni per non impegnarsi; ond’ è che il Senato, vedendo inutile la più lunga dimora del Soranzo a quella Corte, ri-chiamollo in patria. Frattanto nell’aprile 1571 rimase di bel nuovo Savio del Consiglio, e nel luglio successivo consigliere della città. Ma giunta a Venezia la nuova della vittoria riportata nel 7 ottobre di quell’anno da’ Cristiani alle Curzolari, e della morte del Barbarigo provveditor generale da mare, il Senato nel 20 dello stesso ottobre sostituì il Soranzo a quella importantissima carica. Molto operò egli in questa occasione a danno delle galee turchesche, e a favor della Lega ; e sono celebri specialmente due fatti avvenuti nel 1572; cioè quando col generale Giacomo Foscarini diede Ih fuga ad Uluzzaii capitan generale de’ Turchi ; e quando per la conservazione di Cattaro prese il forte Varbagno costrutto da’Turchi; i quali fatti vennero dal Governo ad eterna memoria fatti dipingere da Iacopo Palma'il giovane nella Sala dello Scrutinio. Assente ancora fu eletto, nel giugno 1573, a Savio del Consiglio, e nell’agosto successivo fu di un volo solo, che non venne proposto per uno de’ tre al Patriarcato d’Aquileia, benché non avesse pretensione a tale dignità. Frattanto sottoscritta nel maggio 1573 la pace in Costantinopoli, fu richiamato il Soranzo con tutta l'armata alla patria, ed entrò nel gennaio 1574 di nuovo Savio del Consiglio ; e nel mese medesimo fu spedito provveditor generale a Brescia per sedare alcune discordie insorte fra quei cittadini. Nel 30 giugno pur del 1574 con altri tre gentiluomini si vide destinato ambasciatore straordinario a’ contini del Friuli per incontrare Enrico III che veniva a Venezia ; ed ebbe anch'egli dal re in dono una collana d’oro, che però il Senato non volle concedere nè a lui nè a’ suoi colleghi. Nell'ottobre 1574 ebbe ripetuto il Saviato del Consiglio; e nel 25 gennaio 1575 si vide incaricato della legazione straordinaria a Costantinopoli per la morte diSelim,eper la successione di Amurat; nella quale occasione maneggiò e compì le differenze dei confini della Dalmazia, e ottenne lo scambio degli schiavi d’ambedue le parti. Ponderate dai Padri coteste benemerenze del Soranzo, che era tuttora assente, lo fregiarono nel 12 luglio 1575 della veste procuratoria di S. Marco de Supra ; lo fecero della giunta del Consiglio de’ X, e nuovamente Savio del Consiglio. Bipalriato, entrò nella carica di Savio nel 1576, carica che negli anni successivi più volte riebbe, come fu più volte della giunta del suddetto Consiglio dei X. Negli anni 1576 e 1577, tanto nella occasione della fatalissima pestilenza, quanto nella sventura del fuoco appresosi al palazzo ducale, e nell’altra congiuntura della morte del Mocenigo, fu il Soranzo adoperato sempre a sollievo delle pubbliche sciagure, si nel Magistrato della Sanità, si nel prestarsi per trovar luogo adatto al Maggior Consiglio, durante il ristauro de’ danni dal fuoco