TORNATO DA ROMA NEL 1563. 71 incamiciata, prese il sig. Alessandro Gonzaga generale del Duca con gran numero di soldati, onde non voleva più acconsentire alla capitolazione fatta. Di che sdegnato esso Duca mandò a denunciar la morte a Sua Beatitudine, ch’era nella rocchetta del castello ; ma essendosi poi accomodata la differenza , fu liberato e ritornò a Roma del 33. Dove incominciò a corteggiare e servire il cardinal Farnese, nipote allora di Paolo III, con quella più assidua diligenza e maggiore umiltà che dire si possa ; col qual mezzo si andò mettendo innanzi con esser adoperato nei governi dello Stalo Ecclesiastico, incominciando del 35 a andare governatore di Ascoli, poi di Parma , di Fano , e di nuovo a Parma ; ed acquistò in questi carichi nome di persona molto integra e giusta , e di natura officiosa e cortese. Del 42 fu mandato commissario in Ungheria all’ impresa di Buda , e poco dappoi col medesimo carico alla difesa di Vienna, e ritornato andò governatore in Ancona ; al qual tempo, che fu del 45 , si concluse il matrimonio del sig. Marchese suo fratello con la sorella della moglie di Pier Luigi Farnese, e fu fatto arcivescovo di Ragusa con intenzione di promoverlo al eardinalato per causa di questo parentado. Onde si dice che il marchese suo fratello con la moglie gli diede il cappello, e con la morte il papato; perchè se fosse vissuto fino al tempo dell'ultimo conclave gli saria stato di grande impedimento, per esser stato sempre tenuto persona molto sinistra e molto interessata. Del 46 fu menato dal duca Ottavio (Farnese) per commissario delle genti mandate da Sua Santità in Germania contra protestanti ; e l’anno seguente trovandosi vicelegato in Bologna , ed intendendo la morte di Pier Luigi con la perdita di Piacenza, entrò in Parma e la conservò. Il qual fatto piacque tanto a Paolo III, che, oltra il rispetto del parentado sopradetto, lo fece cardinale nella prima promozione, che fu del 49 nel mese di marzo ; e non si tosto ebbe questa dignità, che ancora che , per dir il vero, non fosse in molta stima, il Duca di Fiorenza incominciò a mettergli innanzi il disegno del papato. Onde Sua Santità si diede più che mai a corteggiare Farnese, mostrando di voler sempre dipendere e rico-