CENNO BIOGRAFICO INTORNO A PAOLO PAKITA. Paolo figliuolo di Giovanni di Paolo Paruta e di Chiara Coniarmi di Giovanni, nacque in Venezia a’14 maggio del 1540. Corsi i primi sludj in patria, andò nel 1558 alla Università di Padova, ove apprese GlosoUa, teologia e giurisprudenza. Tornato alle pareti domestiche nel 15fil, aperse in quelle una privala Accademia, ove i primi ingegni di allora concorsero, fra’ quali il celebre Andrea Morosini che scrisse la Storia Veneziana, ad esercitarsi nella eloquenza e nella filosofia. Tratto dal desiderio di perfezionarsi nella conoscenza delle Corti, ottenne di poter accompagnare Michele Soriano, che nel 1562 andava ambasciatore a Massimiliano li e|etto re de' Bomani ; e con questa occasione fece dimora a Trento, dove celebravasi il Concilio, ed ebbe quivi agio di ammirare molti illnstri personaggi, fra’quali Niccolò Da Ponte, che fu poi Doge , e Matteo Dandolo, anibidue ambasciatori per la Repubblica. Restituitosi in Venezia , tornò agli usati suoi studj ; e poiché le circostanze familiari il richiesero, nel 1566 condusse in moglie una gentildonna di casa Contarmi, la quale lo fece padre di quattro maschi, Giovanni, Marco, Lorenzo e Francesco. Intendendo frattanto senza posa in scritture di pubblica utilità, venne universalmente stimato altissimo a dettare la Storia Veneta, al qual carico fu deputato dal Consiglio de’ Dieci con decreto dei 18 febbraio del 1579 in luogo di Alvise Contarmi defunto prima di porsi all’opera. Fino a quest’ epoca era stato il Paruta affatto lontano da qualunque ambizione di pubblici impieghi, preferendo ad essi la tranquillità della vita letteraria. Ma non potendo lungamente resistere agli eccitamenti degli amici e de’ congiunti, e tratto anche dal desiderio di tornar utile alla patria, cominciò nel 1580 a sedere nei pubblici Magistrati. Quindi é che lo troviamo a'27 dicembre di detto anno nominato provveditore alla Camera degl’ Imprestiti: nel 1582, a’ 27 novembre, Savio di Terraferma; nel 1584, 14 settembre, della Giunta del Pregadi ; nel 7 luglio 1585 Savio alla Mercanzia ; nel 28 novembre 1586 regolatore alla Scrittura; nel 18 gennaio 1587 Provveditore sopra le biade; nel 30 settembre 1588 uno de’sessanta della Giunta; nell’anno seguente 1589 commissario nelle parti del Cadore per comporre le nuove differenze insorte tra la Repubblica e casa d’Austria per ragion di confini ; nel 1590, a’5 di maggio, Savio grande, ossia del Consiglio; a’4 di luglio del 1591 sopraprovveditore all’ artiglieria , e nel 19 agosto dell’anno medesimo capitano a Brescia. Teneva tuttavia questa carica nell’anno susseguente 1592, quando, a’24 di aprile, fu eletto ambasciatore ordinario a papa Clemente Vili, da cui fu creato cavaliere. In questa legazione, alla quale si condusse nell’agosto di detto anno,