TORKATO DA ROMA N:'.L 1569. 187 Ali resta ora a narrare l’intelligenze ili questo Pontefice con ciascun principe; lo che farò con tanto maggior brevità, quanto che ho da lasciar da parte il Turco e tulli gl’infedeli ed eretici, co’quali egli non ha naturalmente pratica alcuna. Verso l’Imperatore ha avuto il Papa sempre poco buona inclinazione, per quello che si è detto ed inteso; ma al presente ve I’ ha molto meno, poiché per rispetto della consuetudine Augustana concessa , come si dice, da lui agli Stali suoi, gli pare d’esser fatto chiaro dell’animo e dell’opinione sua. L’aiutò già due anni sono per la guerra d' Ungheria di scudi sessantamila, ma questi sono stati piuttosto trattenimenti per tentare con tali mezzi di tenerlo in oliizio , che veri effetti di buona volontà verso di lui. Però so che quando gli chiese aiuto contro il Turco ebbe a dire con alcuni : « Non » sappiamo desiderare chi meno dovesse vincere » ; parendo quasi che dovesse tanto lemere della vitloria dell’ Imperatore per rispetto degli eretici, quanto di quella del Turco per causa degl’ infedeli. Ed a me, in proposito della morte del principe di Spagna (1), apertamente disse averla sentita con grandissimo dispiacere, perchè non vorria che gli Stali del Re Cattolico capitassero in mano de’ tedeschi. Ma degli arciduchi d’Austria, fratelli dell’ Imperatore, pare che il Papa abbia miglior opinione nelle cose della religione. Di altri principi secolari di Germania non si sa chi altro veramente sia cattolico se non il duca di Raviera ; però in gratificazione il Pontefice gli ha concesso che il figliuolo, che di gran lunga non ha ancora I’ età determinata dal Concilio, abbia il vescovato Frisigense ; cosa che non è da lui stata concessa ad altri (2). Ancora di alcuni principi ecclesiastici di quella provincia ha il Pontefice mala opinione, e ad alcuno di loro ha costantemente negata la confirmazione de’vescovati. Di Francia ha opinione il Pontefice che la regina Madre abbia gran colpa nell’ augumento e progresso che ha preso la (1) Mori Don Carlos il 24 luglio 1568. (2) Questo giovine Ernesto di Baviera, al quale si riferisce il discorso, succedette più lardi nell’ arcivescovato di Colonia al famoso Gcbhard Truchses* di Waldeburg deposto nel 1583: l’arcivescovo Ernesto mori il di 7 febbraio IB12.