TORNATO DA ROMA NEI. 1598. 503 ricordi ed avvertimenti amorevoli ; e quando, dopo rese loro le debite grazie, vedevano eh’ io me ne ridevo delle dodici per cento, non potevano tollerarlo. In questo sialo è il negozio, il quale sebbt-n non credo che a’nostri tempi possa mai far danno di considerazione a questa città , non essendo le cose de’mercanti in Ancona di stima veruna, e volendovi molli requisiti e molle spese importanti per migliorarle; tuttavia, perchè i disegni de’Pontefici e le loro risoluzioni, ancor che poco giuste, si devono stimare, e stimo che sia bene liberarsi da siffatte molestie, che continueranno sempre in ogni pontificato, crederei , ritorno a dire , che non fosse male pensar a qualche provvisione , che forse non sarebbe difficile. A me vanno per la mente due cose, che dirò liberamenle con la mia solila riverenza; 1’una particolare per Ancona, che averia anco a servir 1’¡stesso per Ferrara ; l’altra generale, molto più certa e mollo più sicura. La prima; sa la Serenità Vostra che quelli che hanno ad affitto le dogane, e che appaltano le saline, sono sempre quelli che fanno far rumore, e senza loro quasi mai si sentirebbono querele d’alcuna sorte; perchè sebbene guadagnano grossamente, vogliono però ancora straguadagnare, e per ogni barca ritenuta, o per qualche impedimento di sali, domandano ristori e fanno protesti alla Camera di non pagare i lor fitti; e per questo principalmente vengono le ire e gli sdegni del Papa. A questa crederei che potesse provvedersi comodamente col far levar quell’ appalto a qualche mercante che dipenda dalla Serenità Vostra, non essendo dubbio che se ne troverà sopra questa piazza che lo faranno volentieri, e che 1’ avranno per favore; e I’¡stesso si potrà far per Ferrara. Ma quando questa paresse difficile e con conlrarj, è necessario pensare alla seconda, che è generale, e, per opinion mia, cerla e molto sicura ; e questa è la composizione o I’ accordo di questo accomodamento. Io, sempre che il Papa me n’ha parlato, e molli cardinali, ho risposto che come si divide una veste ella non è più veste, e che essendo questa la più bella veste che abbia la Repubblica, le EE. VV. non la divideranno mai ; parendomi esser obbligato risponder così per lasciar la libertà a questo prudentissimo Consiglio di governarsi a modo suo,