TORNATO DA ROMA NEL 1569. 175 Pio IV ancora pareva che non si fermasse nelle sue opinioni in modo che non si potesse sperare di rimoverlo con dimostrargli qualche benefizio suo, nè si conosceva che molto affettuosamente amasse alcuna persona , onde fu riputalo che più per propria ambizione, che per molto amore , conferisse gli onori e le ricchezze a’ suoi. Tenne appresso poco conio de’benefizi, ma ben ferma memoria delle ingiurie, onde non si placò mai con il fratello, il quale per questo rispetto stetle alla Corte sino alla sua morie abbiettissimo. Pio V è di facile impressione , e dove prende un’opinione e si ferma in quella , indarno quasi sempre affatica chi cerca di rimuoverlo. Ascolta una volta con pazienza lutto quello che se gli vuol dire, risponde e disputa, e sebbene resta vinto dalle ragioni, non resta però persuaso. Alcune volle ancora si altera in modo, che senza lasciar dire prorompe in parole dispiacevoli, con tanta confidenza dell’ autorità sua che pare che tutti gli uomini sian tenuti portare rispetto a lui senza ch’egli lo abbia agli altri. E quello che più importa è, che spesse volle fa impressioni lontane da ogni ordinario pensiero delle persone, e con la medesima impressione si muove ad amare o ad odiare: ama quelli de’ quali ha buona opinione, o da’ quali ha ricevuto qualche benefizio, siccome odia i contrari. Di chi ha buona opinione diffìcilmente crede male, siccome di chi 1’ ha mala non crede mai il bene. Verso chi gli ha latto qualche benefizio si dimostra gratissimo, lauto che non pare che abbia lascialo piacere, benché minimo, ricevuto, senza premio grande; ma verso di chi l’ha in qualche parte offeso, se non si muove alla vendetta , cerio non si lascia persuadere a fargli alcun piacere Gli sono andati molti richiami del segrelario suo, massime ch’egli accetti presenti, co'quali si afferma ch’egli è fatto ricco di più di scudi 100,000; ma quasi che non l’abbia credulo, l’ha conservato nella grazia sua, e gli ha concesso cose che gli fruttano più di scudi 12,000 all’anno. Al suo scalco poi ed al coppiere, i quali hanno costantemente seguilo la sua fortuna, servendolo nel cardinalato, Ita dato benefizi di grande importanza; all’uno per forse sei, ed aU’altro per forse diecimila scudi all’anno. Ma all’incontro,