118 DELAZIONE DI GIROLAMO SOItANZO Concilio a Trento, si fece espedizione dei legati, si invitò i principi a mandar i loro ambascialori, e si fece intendere a tulli i prelati che avessero a trovarsi quanto prima al luogo destinalo. Nel che certo Sua Beatitudine ha mostrato quel buon zelo che si può desiderare in un Santo Pastore, non avendo lasciato addietro alcun officio perchè si venisse a così sanla e necessaria opera. Ma o sia stalo che la Santità Sua non ha trovato nei principi, e particolarmente nel Re Cattolico , quella buona disposizione di animo verso di lei che si dava a credere, o che abbia veduto nei prelati non solo oltramontani , ma italiani ancora , opinione ed animo diverso da quello che si prometteva, o pure che non gli sia riuscito ciò che pensava, che al Concilio si avesse a parlare di quelle cose che voleva che si parlasse, e tacer di quelle che voleva che si tacessero, si è veduto che non sì tosto si è incominciato a trattar delle materie importanti, si è insieme incominciato a negoziar di metter fine al Concilio; e per far questo si sono tenuti fino a quest’ora quattro modi. Il primo fu quando, presa occasione del disparere che era tra’ padri sopra il fatto della residenza , sì trattò con li principi, e particolarmente con Filippo, di venir ad una sospensione del Concilio; il che fu gagliardamente ributtato da lutti. Il secondo fu quando, presa occasione dell’invito che fece )’Imperatore a Sua Santità di venire a Trento, si propose di trasferirlo a Bologna, con fine di dissolverlo per quesla via. Il terzo, e questo è stato consiglio di S. Clemente, fu quando Sua Sanlità, chiamali tulli gli ambasciatori dei principi, disse a ciascheduno separatamente che i loro principi, senza far instanza di altra riforma al Concilio, dimandassero quello che lor piaceva a Sua Sanlità, che ne sariano immediatamente compiaciuti ; col qual mezzo venivano a cessar le dimande che sono fatte dagli ambasciatori dei principi a Trento. Il quarto è quello che si tiene ora , poiché non ha potuto riuscire alcuno dei sopradetti, e questo è di andar con tutte le vie e modi possibili mettendo tempo in mezzo alle deliberazioni delle materie, prolungando le sessioni, come si fa, con fine che intanto l’Imperatore parla da Inspruch, e che i Francesi, di natura poco pazienti e po-