142 RELAZIONE DI GIACOMO SORANZO Collegio mal soddisfatto del governo di questo Pontefice, da ognuno si dice che il governo de’Milanesi non è buono. Egli è del tutto affezionato all’imperatore e a tutti i suoi fratelli; ma del Re di Spagna non è molto confidente, e molto meno di Francia. Montepulciano (1), suddito del Duca di Fiorenza, di eia di 74 anni, è stimalo uomo da bene, ma senza lettere e di non molta esperienza. Non ha molta dipendenza da principi, e il Duca non lo favorisce, ma ha molte amicizie di cardinali. Ha figli e nepoti che gli daranno gran danno, come anco Tesser stimato più tosto buon mercante che gran prelato. Araceli (2) è stato frate di S. Francesco degli Osservanti; è d’ un loco che si chiama Oneglia nella riviera di Genova, molto bassamente nato; è di 60 anni, molto pieno di gotte, ed amalo da’ cardinali piuttosto per non aver mai offeso alcuno, che per servizi che abbia fatti. Vive molto ritirato, e studia continuamente così ne’suoi libri, come nel non dare molta soddisfazione ad alcuno. È confidente dell’imperatore, essendo viceprotettore dell’ imperio ; di Francia non è diffidente, anzi dopo il Cardinal di Ferrara non sarà abborrito; e del Re di Spagna è confidentissimo, per il gran credito e favore che gli ha dato il confessore, che è ancor lui del suo ordine, e dicono che sarà nominato da quella Maestà; e per questo il Duca di Fiorenza lo desidera sopra tutti. Il Cardinal Borromeo T ama come padre, essendogli stato precettore; di modo che pare ch’egli sia più avanti d’ogni altro, e tutti questi favori si è guadagnato per mezzo de’ frati. Ma all’incontro è del tutto nudo di pratica delle cose del mondo, e chi lo conosce addentro, lo giudica molto poco atto ad un governo tale ; oltre che il fare un frate pontefice è tanto abborrito dalla Corte, quanto più si possa dire (3); ma per le gotte, e per altro, pare così indisposto, che diffìcilmente si può credere che sia per sopravvivere al pontefice (4). (1) Giovanni Ricci di Montepulciano, creatura di Giulio III. (2) Clemente Dolera, creatura di Paolo IV. (3) Lo che non impedì che il successore di Pio IV fosse un frate. (4) Gli sopravvisse in vece due buoni anni, perchè mori a’ 13 genn. 1568.