TORNATO DA ROMA NEL 1 .')(>(). Í79 rignano suo fratello, intervenendo lo Stalo di Milano, vennero in opinione che per mezzo di quella avesse pensiero di promuovere qualche cosa all’ Imperatore in questo proposito. Pio V, sebbene non intenda punto le ragioni di Stato, come quello che discorre diversamente da tulli gli altri, nondimeno ancor esso poco si consiglia, dubitando quasi di non poter trovare fedel consigliero, perciocché in Roma invero si parla a passione più che in qualsivoglia altra parie, movendosi gli uomini o per sodisfare altrui, o per secondare e adulare il Papa , ma in tutti i modi per procurare il fatto proprio ; tanto che poche volle il Papa ode quello che uno sente, ma quello che ciascuno giudica esser meglio di dire. Ond’ è che se pure il Papa alcuna voi la domanda consiglio a qualche cardinale o ad altri, lo fa rottamente e senza parlar loro de’ particolari e delle circostanze, dalle quali principalmente suol dipendere il giudizio di chi consiglia. Si crede che abbiano molto potere appresso di lui il datario e il segretario suo (1), co’quali in camera domesticamente ragiona di tulle le cose, ma la verità è ch’esso fa poi a modo suo; e di qui è che spesse volte si è veduto in cose importantissime prendere errori e far deliberazioni inaspettate. Yorria esso che tutti i principi tirassero ogni cosa allo spirito anziché al temporale, siccome più volte ha detto a me, avendo opinione che l’autorità sua si stenda sopra tutti gli Stati, e di potere quasi assolutamente in tutte le cose comandare ; nel qual proposito m’ allegò un giorno San Tommaso , che diceva in certo luogo che Costantino imperatore non aveva donalo alla Chiesa, ma restituitogli quello che era suo, volendo inferire che non v’è cosa al mondo che non sia della Chiesa ; però desidereria che si facesse a modo suo non solo nelle cose spirituali , ma anco nelle miste, anzi in quelle ancora che sono pure temporali, siccome nella Rolla in Coena Domini si può comprendere (2); (1) Girolamo Rusticucci di Fano, creato poi cardinale. (2) Vuol dire nella ripubblicazione di questa celebre Bolla, della quale non è ben certa l’epoca, e che cosisi chiamava perchè ogni anno nella feria V in Coena Dominisi rileggeva solennemente nella loggia della basilica Vaticana alla presen* 13 del Pontefice, del Sacro Collegio e della Cotte romana. Questa Bolla risguar-