LIBRO PRIMO. 17 bcnico. Il fimile praticò inObrovazzo, come pure in Rifano i6jo alla parte di Cattaro. Svegliarono quelle molle l’oflcrvationc de’Turchi, & i reclami de confinanti, e principalmente di Fil-lipovich , Attalich , Jufuph Agà , c Durach Begovich, principali Soggetti di quelle vicinanze , che tenendo prima della Guerra dominio nc’luoghi occupati afpiravano a rientrarne [al poffelTo. Non celiavano però con i ricorii alla Porta , con iitanze alli Comandanti della Boliina, con minaccio, c con infiliti a’Sudditi Veneti di promovcr il torbido, c fufeitar Dff:tra.u pretenfioni. Era deftinato in ordine a capitoli della pace Com- ¿Mir i miliario del Gran Signore per terminar il confine Karli Mehe-mct Bafsà della Bolfina, che s’ attcndea da Coilantinopoli ; onde il Senato, affinché con maggiore brevità da chi era fui TalZll. fatto poteiie l’affare definirli, ne diede l’incarico, e l’autorità allo itetfo General Barbaro. Precede di qualche tempo l’arrivo del Bafsà la comparfa del Tcftadar. E’queilo il Tefo-riero della Provincia, che maneggia il denaro Regio con la fola dipendenza al Teftadar di Coilantinopoli. Fù fplendida-menre trattato dal Generale a Zara , e fervi la fua venuta per iftabilir il riaprimcnto della Scala di Spaiano , e riordinare le antiche coititutioni per quel commercio ugualmente van-raggiofo a’Turchi, & a’Veneti Mercanti. Avicinato in tanto il Bafsà di Boiima al Serraglio Città Capitale della Provincia , fpedì il Barbaro uno fucceilìvamente all’altro il Cavalier Marc’Antonio Montalbano, e Giorgio Detrico , perche fotto apparenza d’offitio fpiallero il genio, e coltivallero l’animo di quel Minittro. Lo trovarono circondato da fopradetti principali confinanti, che fatta di molti intereifati unione , portavano all’ufo del paefe da per tutto clamori, e querele, fpar-gendo contro i fudditi della Rcpublica vclcnofc ditfeminatio-ni . N’apparvero anco pretto gl’effetti, poiché condottoti il Bafsà a Cliuno una giornata in diitanza da Cliifa con il fe-guito di tre mille foldati iitò, che dalli luoghi di Dernis, Obrovazzo, Scardona , e Rifano fi levaifero le genti, proteftan-do in cafo di renitenza la forza. Afpettarlì dicea quei Gattelli con le loro adiacenze all’imperio, non compre lì nelle capi-tolationi della pace, perche non furono potfeffi da’Veneti ne con habitationi continuate, ne con prelidio di Militic, ma alle