450 RELAZIONE DI NAPOLI Molti sono stali i regni e le repubbliche che con la propria fine hanno dato principio ad altro regno e dominio, ed aggiunti a quello con estinzione del nome proprio si sono Irasformati in esso; e molti altri che travagliati per qualche spazio di tempo da invasioni ed assalti de’ nemici, hanno finalmente ovvero persa affatto la libertà, ovvero riconfirmala la loro naturale grandezza ; ma non si trovò giammai un regno come questo di Napoli, che senza finir mai abbia tante volte finito, e che in perpetua servitù fatto tante volte nemico di sè stesso, abbia sempre con la grandezza de’ propri nemici ostentato libertà e signoria. La qual cosa se ben si può ridurre alla natura de’ popoli, come ho detto, inquieta ed inclinata alle novità , nondimeno essendo questa causa efficiente sibbene , ma concorsa a queste rivoluzioni non altramente che la parte sensitiva nel corpo nostro, la quale sta pronta ordinariamente ad effettuare quel tanto a che, o bene o male che si sia, la muove il discorso e l’intelletto; altre cause più propinque e più efficaci si può considerare che abbiano avuto le tante alterazioni di questo regno. Del quale trascorrendo sommariamente quanto mi sarà possibile lo stato passato, procurerò di distinguerle tanto chiaramente quanto comporterà la mia poca sperienza , acciocché venendosi poi allo stato presente, a me sia più facile il darne quella informazione che desidero, e sia di più soddisfazione il vedere come con l’esempio delle cose passate si siano ordinate le presenti, e dalle presenti si possa formar anco qualche argomento delle future. Questa parte d’Italia, che oggidì si chiama regno di Napoli, la quale, con certo poco accrescimento, è quella che restò a’Greci nella divisione che si fece dell’ imperio a tempo di Carlo Magno, fu anco chiamala già regno di Puglia , e regno di Sicilia di qua dal Faro, e questo principalmente allora che fu eretta in regno (che avvenne nel 1115 in circa) e investitone Ruggiero primo re; la qual denominazione non da altro forse voglio credere che sia derivata, se non perchè essendo Ruggero allora conte di Sicilia , e desiderando di onorare particolarmente del titolo regio lo stato suo, quest’altra parte che se li aggiungeva fosse da chi ne lo