ti RELAZIONE 1)1 SAVOJA dicendogli io che aveano voluto lasciar questa gloria a Sua Eccellenza, soggiungeva: « E bene, che mi gioverà? o non » potrò finirle , o finite non le potrò godere ». Portato da questo desiderio ebbe animo di aggrandir Torino , e fu pei darvi principio; poi spaventato della spesa, perché insieme voleva fortificarlo, si risolse di far la cittadella, la quale a giudicio di ognuno riesce una bella e ben considerata fortezza (1). Ora è di nuovo entrato in questo pensiero , e vuol tirar due ale che uniscano insieme la città con la cittadella, e così aggrandir il circuito. Ha anco disegnato un grandissimo palazzo in Torino; ma mi contenterei di viver tanto eh’ io vedessi tutte queste cose fornite. Ora passiamo a quello clic è di maggior importanza. È quel Duca cattolico certo al pari di ciascun altro ; ogni giorno ode la messa; più d’una volta all’anno si confessa e comunica con tanta divozione, che ben si può comprender quanto sia la religion sua, e nei giorni più solenni interviene a tutte le cerimonie della chiesa con grandissima riverenza. Questa sua santa opinione ha avuto tanta forza , che nei maggiori travagli della Francia, nel tempo delle maggiori rivoluzioni per causa della fede, ancora che il suo Stato fosse non solo contaminato, ma tocco fino al vivo da questa peste, e che esso per diversi rispetti non potesse usar la forza, però la sua vita, il suo proceder, il suo rigore nelle cose della fede, fu sempre un freno alla licenza che porta seco questa nuova religione; che s’egli avesse declinato niente niente, non è dubbio che tutto il suo Stato , quanto alla religione, era perduto: ond’ è che in questa parte non sarà mai abbastanza laudato, e grande obbligo gli deve tutta la Cristianità, grandissimo lo Stato di Milano, e non poco anco quello della Serenità Vostra , poiché egli solo è stato ostacolo alla furia di quella peste, che poteva dilatarsi e prender anco radice in queste nostre parli. Si dimostra quel Duca assai prudente, e ben se gli conviene, poiché è allevato sotto la disciplina di Carlo V imperatore, di che lui se ne gloria; e quello clic più importa, avendo avuto esperienza prima della trista poi della (1) Fu incominciata dal Paciotlo sopradetlo nel 1564.