AL LETTORE non fosse l’eroe di San Quintino non si sarebber forse restituite, come gli stessi ambasciatori veneziani ne dubitavano; il secondo coir acquisto del marchesato di Saluzzo, che con mirabile ardimento e con eroica perseveranza seppe strappare alla Francia ; acquisto senza del quale la soggezione del Piemonte era doppia, sì per aver nel cuore e sulle porte stesse della capitale la mano di quella grande potenza, sì per la stretta necessità che -quindi gli derivava di rimanersi più che mai ligio alla Spagna, siccome quella che sola poteva contrappesare la prepotenza francese. Carlo Emmanuele suol essere generalmente tacciato di sconfinata ambizione e d’inconsulto ardimento, avvegnacchè non tutti i tentativi nei quali si cimentò gli ritornassero a bene. Ma per quell’ uno che detto abbiamo, onde sorse il Piemonte a nuova vita, e nel quale certamente nè avventurarsi, nè perdurare, nè vincere avrebbe potuto un animo diversamente temprato, mal si saprebbe desiderare ch’ei fosse stato altro da quello che fu. Nè chi ben guardi potrà far buona l’accusa della cessione da lui consentita di più larghi possedimenti oltre il Rodano per mantenersi quello del marchesato; i quali o prima o poi, per la natura stessa delle cose, la Francia avrebbe sempre a sè rivendicati come parte integrante del territorio; mentre l’acquisto di Saluzzo restituiva il Piemonte a sè stesso, e dava nuovo e più sicuro indirizzo alle sorti di casa Savoia, la quale in fatti cominciò allora a contar veramente come potenza italiana e a prendere di qua dall’Alpi quel naturale e progressivo sviluppo che solo le rimaneva possibile ; e cosa non meno degna d'essere considerata, costituiva la stessa Francia nella necessità tutta nuova di cooperare al suo ingrandimento, come bene osserva il Litta, le cui parole qui ci piace recare a conclusione di questa breve avvertenza. « La privazione di » Saluzzo (egli dice) obbligò i francesi a desiderare l’ingrandimento » della casa di Savoia come mezzo di tenere gli spagnuoli in rispetto. » Così è in fatti che pel trattato di Rruzolo, 25 aprile 1610, i du-» chi di Savoia venivano trasformati in re di Lombardia. E se » Enrico IV non rimaneva ucciso in queU’anno, forse la cosa ac-» cadeva; ma da quel giorno il regno de’Lombardi rimase in quella » casa un desiderio che non si spense mai più. »