134 RELAZIONE DI SAVOJA risoluta di tentar d’impadronirsi di quella corona. Del medesimo animo e degl’ ¡stessi pensieri è mollo credibile che fossero ancora quei signori della Lega ; perciocché se ben giudicavano essi intanto molto necessaria questa scoperta unione col sig. Duca, in quanto potessero aggiunger questo appoggio alla debolezza delle loro forze, e interessare maggiormente il re cattolico col mezzo del genero in loro soccorso, si sareb-bono poi finalmente rivolti, dopo 1’ oppressione del re Cristianissimo, unitamente con tutti i popoli di quella provincia, conira il sig. Duca per scacciarlo fuori di Francia; essendosi scoperti a tanti segni i pensieri della casa di Ghisa di mettersi quella corona in lesta, onde sono seguite tante morti e tanti Iragici avvenimenti quanti si sono veduti e si vedono quotidianamente. In questo tempo sapendo Enrico III tutti i trattali del sig. Duca di Savoia contra la sua corona, vedutolo passare i monti e prepararsi ad entrar in Francia, operò in tal maniera che rilrovò modo di divertir i suoi pensieri e di vendicare le offese del marchesato di Saluzzo con I’ occasione degli Svizzeri, che uniti con buon numero di Francesi pretendevano di passar per gli stati del sig. Duca in soccorso di Sua Maestà. Onde per negozio concluso coi Bernesi, naturali nemici della casa di Savoia, furono assalili da quelle genti del soccorso suddetto unitamente i baliaggi del sig. Duca confinanti con la Savoia e con gli Svizzeri, mentre ch’egli proibiva loro, contra le antiche convenzioni che tiene con gli Svizzeri e coi Francesi, di lasciarle passar liberamente per i suoi stati. Restarono adunque in un tratto padroni gli Svizzeri ed i Francesi suddetti con la presa di varj castelli (siccome io ne diedi allora riverentemente notizia alla Serenità Vostra) di tutti tre quei baliaggi (1), essendovi concorsi ancora, oltre a qualche numero di Vallesani, quelli della città di Ginevra, i quali abbracciarono volentieri l’occasione di ampliar il loro strettissimo territorio, e d’assicurarsi, come hanno fatto con un (1) Ili Gex, Temici e Thonon ; soli restituiti già dagli Svizzeri a Emmanuel Filiberto di tanta maggior parte di paese da loro occupata e tolta al duca Callo lino dal 1536.