LIBRO QUARTO. 135 dotto la Republica a fepararfi dall’amicitia della Porta, & i£g| entrare nella Lega. Verfavano quelle fopra molte infrattioni praticate da i Turchi doppo la conclusone della pace, che nata appena l’haveiTero violata,* poiché mancata la fede del pattuito col Primo Vifìr in Candia, & alterate con fraude i’efprcifioni d’alcuni Capitoli del Diploma Regio, reilò la Republica pregiudicata di lungo tratto di paeie nella Dalmata . Che fofle predato un continuo fomento a’ (^orfari contro le Capitolationi, ricoverati ne i Porti del Gran Signore , refa però mal iìcura la Navigatone j fatte frequenti prede di Legni mercantili con fchiavitù anco d’un publico Rap-prefentante, come fucceife a Matteo Querini, che nel ritorno dal Reggimento di Cerigo fù nell’acque della Vallona prc- 10 da alcuni Vafcelli di corio, e venduto in Algieri . Che più volte i Baili Moroimi , e Civrano furono sforzati ad ingiuri esborfi di fomme confiderabili di denaro per pretefe cavillofe, alcune anche altre volte fopite, e rifvegliatc dall avaritia del Primo Viiir. Che per l’ultimo fatto di Xemoni-co in Dalmata’ fi a fiata eilorta al Bailo Donato gran quantità d’oro con pretenfioni ingiuilej mentre per il tenor delle Capitolationi, per fatti privati non poteva eifer tenuto il Publico. Che più evolte il Vifir habbia prorotto in minac-cie di Guerra contro la Republica, dalle quali fi poteva argomentare la prava difpofitione del fuo animo, & il perico- lo di nuovi maggiori travagli. Che per tutte quelle cagioni la prudenza del Senato era fiata perfuafa ad abbracciare quei partiti, che valeifero una volta ad eiìmerla dalle continue vef-fationi, e ridurla in flato di goder una pace tranquilla. Ma F Jtl 11 Cappello temendo , che prorompeiTero i Turchi in afpri Cappello da trattamenti, foliti a praticarfi da quella barbara Natone con- tro i Miniflri de i Prencipi nemici, fi fottraiTe con occulta fuga da ogni fuppoflo pericolo. Cagionò quello fcampo mol- Cemmtth, ta commotione nella Corte, conofciutta irreparabile la Guer- ne di i Tur-ra co’Venetiani, temuta per l’incommodo, che ne ricevea la c^gpaerJta navigatone di Coftantinopoli, e per l’obligo di accorrer alla difeia di tante Piazze di Marina, che nell incertezza dell’ag-greflìone doveano eifer tutte munite. Il Primo Viiire fatto chiamar a fc Tomafo Tarila Dragomano della Republica cfag-