DI SIMON CONTARMI. 1601. 291 San Michele di Francia, del Tosone di Spagna, dell’Annun-ziata e di San Maurizio, ambidue quesli ultimi propri della sua casa, antico il primo, rimodernalo il secondo in tempo mio. È distinta la guardia del signor Duca in quattro sorti di milizia, di Svizzeri, d’arcieri, e d’archibugieri a piedi ed a cavallo. La casa sì come è d’ officiali copiosissima, così è confusissima parimente, nè per una grossa spesa che vi fa di 100,000 scudi 1’ anno può difendersi che non vi manchino anco spesso le cose necessarie. Ma ora si potrebbe regolare, che resta in quiete Sua Altezza, la quale per i disturbi passali non ha anco quegli ordini di gentiluomini appresso di sè che soleva in prima. Oltre ai due senati, di Savoia 1’ uno, di Piemonte l’altro (il primo de’ quali, dopo l’alienazione della Bressa, resta diminuito dal signor Duca per la metà), tiene egli, appresso di sè due consigli, di stato l’uno, segreto l’altro. Nel primo si tratta dell’entrate del principe e commodi del paese, e in esso, oltre il gran cancelliere, entrano i presidenti della camera, i referendarj ed altri ministri proporzionati alla qualità delle faccende. Nel secondo fa Sua Altezza discorrere a chi meglio le pare, di quelli però che ha in opinione di qualche ingegno, e da lei già sperimentati ; onde non si può dire di quesli al presente nè il numero nè la qualità forse. È ben vero che quasi per ordinario v’ intervengono monsignor di Racconigi, il marchese d’Este, il gran cancelliere, il presidente della camera , i signori di Scalengo e d’Albigny. Ma posso affermare che tenga Sua Altezza quesli consiglieri piuttosto per usanza, e come mute pitture per ornamento, che per gusto o disposizione eh’ ella abbia di lasciar regolare da essi i suoi negozi ed i pensieri, che di guerra o d’altre materie gravi le accadono. Poiché le più volle li sta bene ascoltando, ma spesso presso al mangiare, steccandosi i denti, o ad altr’ ora tale, con la mente altrove, mostrando di aderire a quanto risolvono, ma facendo poi tutto il contrario di ciò che loro parve ; diffidente di loro forse Sua Altezza per gli stipendj d’assai momento che sono pagati dal re Cattolico a lutti i più principali di quella corte ; onde non è maravigli^