476 RELAZIONE DI SICILIA Le sopraddette sono tutte terre e città poste alla marina di detta isola, le quaii sono anco le principali di quella; ve ne sono ancora molte tra terra , ma non alcuna città nè fortezza. Ha la Sicilia sei buoni e grandi porti cioè: uno a Messina, sicurissimo, comodissimo e capacissimo d’ogni grande armata, lungo il quale è fondata e sita la città , che lo difende colla sua fortezza. Uno ad Agosta sicuro e capace di ogni grande armata, il quale è difeso da due forti che a bocca di quello sono siati fabbricati. Uno a Siracusa bellissimo e capacissimo circondalo dalla muraglia di quella città. Uno a Marsala capace medesimamente di ogni grande armata , la bocca del quale essendo stata interrata e chiusa da’Romani al tempo che guerreggiavano coi Cartaginesi per torgli la comodità di salvar la loro armata in quel porlo, è stata sempre così fino all’anno prossimo passato 1573, che il signor don Giovanni d’Austria, andando con l’armata del re Filippo all’impresa di Tunisi, fece cavare ed aprire detta bocca, e vi entrò dentro con l’armata predetta, benché con una sola galera alla volta e anco difficilmente, e Io chiamò porto d’Austria; il quale non avendo acqua dolce vicina, ed essendo incomodo a fortificarsi, torna a rendersi inutile. Uno a Trapani, capace di sessanta o settanta galere, difeso dalla propria città , benché non molto sicuro, essendo troppo aperto ed esposto allo scirocco e levante, e privo di acqua dolce: fu fallo da don Scipione di Castro. Uno finalmente a Palermo fabbricato modernamente con un molo lungo 180 passi fondalo in mare, benché non ancora finito; fabbrica veramente grande e magnifica , e che apporta gran meraviglia agli spettatori per la larghezza e profondità di esso porto, il quale è sicurissimo e capace di un’armala di 200 galere e più , discosto della città un buon miglio ; che però avria bisogno, se ben è difeso dal castello a mare di detta città, d’un altro forte più vicino che lo guardasse e difendesse. Le città principali di detta isola sono Palermo e Messina, le quali contendono insieme di precedenza. Messina adduce per sua ragione i privilegi che le furono concessi dal senato