248 RELAZIONE DI SAVOJA e sè slessa voleva prima vedere con ogni termine d’obbrobrio consumare, che venire alla restituzione del marchesato. Per la qual cosa, moltiplicando nell’ istanze degli aiuti spagnuoli, che già in numero di 1500 fanti gli erano stali dati, con qualche quantità di denaro ancora, dal contestabile, si veniva maggiormente ogni giorno disponendo alla guerra. Nel pensiero della quale fu intieramente confermato il sig. Duca dalla venula in Italia del conte di Fuentes, che, con gran molestia di Sua Altezza, non potè esservi innanzi il 22 d’agosto; nel qual giorno ancora entrò Sua Maestà Cristianissima in Ciam-beri, avendo pochi dì prima licenziati i quattro ambasciatori del sig. Duca, che andarono a Lione a trovarla, proponendole con la restituzione del marchesato di Saluzzo la dimanda del baliaggio di Gex. Onde ebbero per risposta, che erano le pratiche di Sua Altezza giuochi ormai da ragazzi; ed alterala loro soggiungendo : « Vuole il duca di Savoia cozzar del pari » con me, e io voglio ch’egli conosca esser di molto e di » mollo inferiore a molti de’miei inferiori »; postasi incollerà oltremodo la Maestà Sua che avesse il sig. Duca rifiutato i quattro ostaggi, che gli mandava insieme cogli svizzeri di presidio nel Saluzzo, conforme 1’ accordato di Parigi. Onde sciolta la briglia alle genti sue, prese la villa di Borgo, assediò quella cittadella, e andò in persona a campo sotto Mon-meliano , occupandone subito la terra di sforzo, e infra due mesi il forte d’accordo. Con incredibil prestezza d'uno in uno caddero per mano del duca di Biron e di monsignor Ladi-ghiera, eccetto il forte di Borgo, tutti i luoghi di presidio ; sendo per ultimo quello di Santa Caterina stato spianato subito preso, nella Savoia; la quale, niente delle forze spagnuole, poco delle proprie, ma sibbene molto armala di sdegno, si vide in pochi giorni occupala, standosene come oziosa l’Altezza Sua ; la quale per lasciarsi forse intorbidare il lume del discorso dall’ afletto eccedente in questo negozio, rese talvolta debole e spesso dannoso il proprio consiglio. Questo acquisto della Savoia, che per la resa di Monme-liano si stabilì nelle mani del re di Francia compitamente, fu anco dalla Maestà Sua usato con gran benignità verso quei