404 RELAZIONE DI NAPOLI lano, Alessandro e Pirro ambi re di Epiro, traghettando da Grecia in Italia si servirono di esso sempre, essendo vicino. In pace e sicuro confina il regno per terra con la Chiesa, e per mare coi Veneziani per rispetto di quella parte ch’è posta sopra l’Adriatico, mare di quella Repubblica. Nel resto poi, essendo unito con la Sicilia regno fertilissimo e nobilissimo alla devozione dell’ istesso re, ha per confine il proprio mare Mediterraneo ; del quale, per gli altri regni che vi possiede esso re, dovrebbero gli Spagnuoli senza alcun impedimenlo essere in gran parte effettivamente padroni. Sono riparlile per la maggior parte le terre del regno tra signori particolari sotto diversi titoli, i quali son cresciuti di numero e mancali di riputazione, sì per esser caduti in genie bassa, o per donazioni o per compre, sì per essersi consumati nelle spese soverchie, e sì per non aver per il più avuto mai carico che abbia potuto apportar loro maggior onorevo-lezza. Vi sono adunque 14 principi, 25 duchi, 37 marchesi, 54 conti, e 488 baroni, nella morte de’quali quando non restino parenti tanto prossimi, che per disposizione delle prammatiche del regno possano succedere, gli stati loro ritornano al re; il qual si è osservato che per il più li va vendendo a mercanti, dei quali la maggior parte essendo gente di bassa mano, non hanno spiriti mollo alti, e sono malveduti dagli altri titolati nobili; il che serve principalmente alla disunione che si cerca conservare tra’ titolali. Le altre terre non soggette a baroni, in caso di necessità, sta in arbitrio di Sua Maestà il venderle, e tutte in universale sono di maniera oppressale da’debili, falli particolarmente per alloggiar soldati spagnuoli , che senza vendersi non sperano di potersi ricuperare giammai. Produce questo regno tutte le cose necessarie per sostentamento dell’uomo, molte per medicamento, e molle per delizia, sì che può darne ad altri paesi abbondantemente, e fra le altre cose cavalli nobilissimi, de’quali il re tiene quattro razze, come fanno anco molti signori, e non se ne cavano dal regno se non con espressa licenza di Sua Maestà o del viceré, e questo anco rare volte. Ma soprattutto vi è grandissima abbondanza di grano, vino, olio, e seia con speciale utilità del