«1 GIOVANNI CORRER. 1566. 25 ma se veramente importa, come sariano negozi con principi, deliberazioni di guerra o di pace, simili cose sono tulle espe-dite dal Consiglio Maggiore. Si riducono in una gran sala, in capo della quale vi è una tavola di pietra negra, e dietro ad essa siede lo Avoyer, che cosi chiamano il suo capo, il quale dura due anni. Questo tiene in una mano un pezzo di gesso, e ndl'allra la spada ignuda. Siedono poi secondo i gradi e le condizioni d’ ognuno, e alla porta sta il maestro di giustizia colla spada medesimameute ignuda in mano. L’Avoyer propone quel tanto che è stato deliberato nel Consiglio dei venticinque: allora il popolo si volta verso quattro , che dimandano Bandierai, che servono in luogo di tribuni della plebe, e li pregano che debbano consigliarli se è bene per la Repubblica che approbino quanto loro dal capo è stalo proposto. Questi ordinariamente, dopo una modesta recusa, dicendo che non sono buoni da consigliarli, nè tengono quel grado per meriti proprj ma solo per cortesia loro, pure si ritirano, ritornano e riferiscono quanto insieme hanno consultato; il che quasi del continuo è conforme a quello che è stalo proposto, perchè aneli’ essi sono del corpo dei venticinque ; e se altri non contradice, le cose passano facilmente; ma se i pareri sono diversi, le materie sono disputale a satisfazione d’ ognuno; e infine l’Avoyer grida che chi vuole ciò ch’egli ha proposto, debba fare il solito segno d’ alzar una mano in allo; le mani sono coniale, ed egli, col gesso che tiene, nota e somma sopra la tavola; se passano la mela, la parte s’intende presa, e se no, non è preso cosa alcuna. I ministri del Duca negoziavano con questi de’ venticinque, coi quali necessariamente si convien negoziare. Questi, forse indotti da’ presenti, perchè il Duca ha speso molto, o pur parendo loro che cosi ricercasse il beneficio loro proprio, condiscendevano ad onesti partiti; perchè le SS. VV. EE. hanno a sapere che gli altri Cantoni non sono obbligali a difendere a’ Bernesi i paesi che ritengono a Sua Eccellenza, come cosa acquistata da loro e tenuta ingiustamente; ma se il Duca facesse la sopraddetta cessione, li terriano come suoi, e facilmente gli altri Cantoni si obbligavano a difenderli; ma quando poi proponevano nel Consiglio Voi. XI. i