DI FRANCESCO RARRARO. 1581. 85 tezza Sua fossero usali gli stessi lermini, sebben più riservatamente, con quelli che facevano in Fiandra la guerra al re Cattolico, invigilando con ogni solerzia ad usare quelle occasioni per le quali, restando occupati e travagliali quei principi così grandi in casa loro, si alienassero anco altrettanto dal pensiero di offendersi 1’ un 1’ altro. Ond’ io ho potuto in certe occasioni scuoprire che non poca era l’intelligenza sua col principe d’Oranges, e che con molta confidenza passavano spesso lettere dall’ una e I’ altra parie ; onde vogliono molti che dubitando il Duca che la passata del fratello del re di Francia in Fiandra, quando già tre anni andò a Mons, potesse causar la rottura della guerra fra quei due re, desse molti ricordi al principe d’Oranges, co'quali poteva far restar disperato il francese di far cosa buona in quelle parli. I quali eseguiti poi con quell’ arte della quale il detto principe è così dotto, forse furono causa che la ritirata di monsignore fosse altrettanto carica di vilipendio quanto fu immaturamente deliberata l’andata. Ma non contento di tutto ciò, per stabilirsi ancor meglio, e divertire ogni deliberazione che potesse esser fatta a suo pregiudizio in quelle corti, aveva saputo di modo con le dipendenze di parentado, con presenti preziosi e continui, e con le corruzioni gagliarde, aver parie nei consigli secreti di quelle Corone, che non solo era avvisato di tutto, ma poteva con gl’ istessi mezzi far consigliare molle volte più tosto quello che era di servizio proprio, che quello che avesse potuto tornare a conto di quei due re. E per poter tanto più secretamente eseguire questi suoi pensieri, a’quali principalmente aveva inclinato e applicato I’ animo e gli spirili, olirà alla natura che forse così l’inclinava, si era di modo ritirato, che pochissimi, ma fra questi eziandio gente di bassa condizione, avevano ingresso nelle sue stanze, volendo, senza che alcuno potesse discorrere nè sapere altro, poter trattare con ogni sorte di persone, e in che tempo più a lui piacesse; usando forse queste arlifiziose ritirate per cuoprire meglio quello che gli venisse in mente di poter fare per suo servizio, conoscendo invero che pensieri di questa natura, ed esecuzioni di quesla sorte, se non son poste in secrelissimo silenzio,