1)1 MATTEO ZANE 1578. Gl conlento universale comandasse a quei popoli. Piace altresì grandemente a S. M. Cattolica la stretta amicizia che il signor Duca tiene col maresciallo Danvilla, perchè stima che la gli sia per tornar bene adesso e sempre, e che gl’ interessi suoi e del Duca in questo caso siano forse comuni e vadano del pari. Si dolse il re Cattolico che il sig. Duca comperasse la terra di Oneglia in pregiudicio della signoria di Genova e della camera di Milano, alla quale era raccomandala; ma per gli uffizi fatti far da S. A. di volergli prestar la medesima obbedienza e cose simili, la M. S. si è acquietala. All’incontro si duole ¡1 sig Duca che S M., per interesse dello stalo di Milano e delle cose sue, abbia presa la difesa e proiezione del Monferrato per il duca di Mantova, si può dire, conira di lui; perchè, stante questa protezione, non può sperare che gli possa mai esser fatta ragione nelle pretensioni che ha sopra quello stato. Quanto ai ministri del re, il sig. Duca ha avuto sempre ed ha tuttavia il duca d’Alva molto contrario a tutti i suoi negozi, e conseguentemente tulta la casa di Toledo. Soleva aver per suo fautore il sig. Ruy Gornez, ch’era di fazion contraria, e adesso gli restano ancora quelli che erano suoi dipendenti. Mostra S. A. di confidar assai in Don Diego di Cordova, benché questi non sia ministro di molta autorità nelle cose d’importanza. Ha anco per confidente il segretario Antonio Perez e qualcun altro appresso, e procura ogni giorno di guadagnarsi alcuno di quei ministri, conoscendo che non gli basta aver la grazia del re senza la benevolenza di alcuno de’ principali ministri per ottenere i suoi intenti. Coloro che vogliono far giudicio deU'afTetto del sig. Duca, se inclini più a Spagna o più a Francia, e, in occasione di guerra tra quei due re, per qual parte si fosse per dichiarare più facilmente, discorrono tutti secondo il proprio senso e le particolari passioni. Ma io dirò, secondo il parer di molti, che il sig. Duca per sua propria elezione starebbe sempre con Spagna, per il nascimento, per l’educazione e per gli obblighi che ha a quella nazione, che può dirsi l’abbia rimesso in islato,