DI FRANCESCO VENDRAM1N. 1589. 181 potessero nascere provvederà Nostro Signore Dio , restando vive intanto le speranze nel re Cattolico e le pretensioni di tanti stati. E sono questi insomma i pensieri del sig. Duca nell’accomodare i principi suoi figliuoli. Si ritrova Sua Altezza, oltre ai due principi del sangue (che sono il duca e il marchese di Nemours suoi cugini), tre fratelli naturali ed una sorella. Il primo è il sig. Don Amadeo, personaggio molto conosciuto per qualche carico avuto da Sua Altezza, e per la molta speranza di riuscita che promette di fare nella professione della guerra ; ma sinora si trova molto male accomodalo di beni di fortuna, non avendo che tre o quattromila scudi all’anno assegnatigli dal sig. Duca, con poca speranza di poterne aver d’ avvantaggio da quella parte, per il bisogno e per la numerosa posterità delle Loro Altezze. Spera nondimeno d’esser accomodato un giorno da Sua Maestà Cattolica-con qualche carico utile ed onorato di milizia, essendo stato ultimamente in Fiandra, e continuando a travagliare al presente nell’ esercito del sig. Duca. Il secondo fratello naturale ha certa pensione di chiesa, ed è giovane assai, dicendosi che finalmente sarà cavalier di Malta, per aver qualche commenda da poler sostentarsi onoratamente. L’ultimo vive come paggio in corte con poca distinzione dagli altri; e la sorella, donna Matilda, è promessa per moglie a un gentiluomo di casa Spinola, figliuolo di donna Eleonora suddetta, la qual si trova al governo di tutti i principi figliuoli delle Loro Altezze. Il che è quanto ho potuto rappresentare brevemente alla Serenità Vostra; restandomi solamente, per ultimo capo e più importante degli altri, di dire alcuna cosa delle intelligenze che tiene Sua Altezza con i principi della cristianità ; le quali si alterano ogni giorno, conforme agl’ interessi di stato che si vanno mutando ; e questo specialmente succede nella persona del sig. Duca per la particolar professione che pare che abbia sempre fatto di governarsi con propria regola di stato in tutte le cose. Col Pontefice adunque tiene Sua Altezza quella buona intelligenza che si conviene ad nn principe cattolico e timorato di Dio verso il vicario di Cristo in terra, concorrendovi an^