208 RELAZIONE 1)1 SAVOJA l>cr guardia della Serenissima Infanta introdurvi alcune compagnie spagnuole; poi con procurare che Sua Maestà Cattolica mandasse a levare due principi figliuoli di Sua Altezza, per i quali si erano di già nel palazzo del re preparati gli alloggiamenti. Al che Sua Altezza non volle acconsentire, volendosi in effetto conservare libero padrone della sua volontà, e poter sempre far quelle risoluzioni che stimasse di suo maggior servizio. Ma protestando i ministri del re di ritirare gli aiuti quando il sig. Duca continuasse nella negoziazione, e per esser quesla trattata da persone di poca autorità, vana e frustatola riuscì ogni fatica che in questo servizio era stata intrapresa, talché non libera volontà, ma stretta necessità doveva poi condurre Sua Altezza all’ accordo. Procurò anco il sig. Duca di guadagnarsi I’ animo di La-dighiera, con il qual mezzo slimava di potere assicurar i suoi stali; e questo con il matrimonio d’una figliuola unica di esso Ladighiera in Amadeo suo fratello naturale ; ma avendo esso, quanto aM’accasare la figliuola, applicalo l’animo in altra p;irte, avendola ultimamente data a un signore principalissimo di Provenza, ed essendo buon servitore del re, non si venne ad altra conclusione. Si consumò adunque tutta l’invernata in queste trattazioni, e insieme nelle preparazioni della guerra. Alla quale avendosi a venire, volle il sig. Duca, per assicurare il passo di Susa, impadronirsi di Exilles, che è nei confini del Delfi-nato (1) ; ma non avendo poi gente che bastasse per mettersi più sotto di Bricherasco (perchè, dopo la presa del forte predetto, furono 500 fanti de’ migliori, che si erano avanzati per riconoscere l’avversario sotto la carica di don Bodrigo di Toledo, tutli tagliati a pezzi dall’ inimico), andò il sig. Duca sotto Cavour, sperando, per la poca provvisione di viveri che vi era dentro, di poterlo guadagnare; ma la riuscita fu contraria, perchè sebbene abbandonarono la terra, difesero però con alcune palafitte e nuova natura di Irinciere valorosamente la montagna tulta.non che il castello, al quale, per esser sopra una rócca così eminente,non si poteva dare l'assalto senza scale (1) Ciò fu nel 1503.