454 RELAZIONE DI NAPOLI ai caldani ancora la signoria di questo rcguo ; i quali non polendo in fine resistere alla naturale ed ereditaria rivoluzione e instabilità sua, lo perderono parimenti quando Lodo-vico XII re di Francia e Fernando re di Spagna cognominalo il Cattolico, dopo la fuga del re Federico, se lo divisero; finché non potendo i francesi contenersi fra i termini loro, ne furono scacciati finalmente dagli spagnuoli (1504), i quali fin ad oggi ne sono poi restati padroni. Con quest’ordine adunque Normanni, Tedeschi, Francesi, Caldani e Spagnuoli sono siali in 465 anni diversamente signori di questo regno, nel qual tempo si numerano anco 23 ribellioni segnalale de’ propri regnicoli , con le quali si sono sempre rinforzale e mantenute le tante guerre che hanno deformato tutlo questo paese, e coadiuvato le pretensioni, disegni e pensieri di tanti competitori ; i quali per avventura né dagl’inviti de’pontefici, nè dalla propria ambizione , nè dallo slimolo della vendetta si sarian lasciali così facilmente indurre, se questa flessibilità d’ animi non avesse loro promesso vieppiù di quello che loro offeriva la commo-dità d’ altra qualsivoglia occasione. Di queste così spesse e tumultuose ribellioni , quantunque diverse siano stale le occasioni, due però sono stale le cause : la grandezza e la potenza de’ signori del regno, e la elezione del re non propria, ma spettante a principato forestiero tanto variabile quanto è il pontificalo, così per la brevità della vita de’ pontefici, che per la diversità delle persone loro. Imperciocché essendo stata sempre gran parte del regno di Napoli divisa Ira signori naturali grandi per le dipendenze e per l’entrale, questi, e per la naturalilà e per l’obbligo della servitù, hanno sempre avuto molto pronti e devoli gli animi dei vassalli loro, i quali fin ad oggi, se ben sono fatti poco amici de’baroni, non conoscono però nè ammettono altra ricchezza nè altra nobiltà che quella del regno di Napoli; con la qual confidenza però hanno tentato ed ardito tante volte quei baroni di opporsi, di minacciare e di combattere coi propri re, e per particolare interesse loro disordinare spesso sé stessi e confondere lutto il regno. Di maniera che, scopertosi 1’ animo o