200 DELL* HISTORIA VENETA i686 hora alla concepita efpettatione ; ma levati dallo Scoglio, eoa la mutatione del fito migliorarono i colpi, e fù lodata la fua peritia. S’ereiTc anche una batteria di venti Cannoni da cin* quanta, e fi ftrinfe da più parti la Piazza. Per provedere alle occorrenze del Campo fù deftinato Daniele Delfino quarto, che doppo havere terminata la Carica di Capitano delle Navi fi tratteneva volontario all’ Armata. Il Conte di Chi-nifmarch fepra 1’ avvifo , che il Serafchiere fi avvicinale , fciel-ti fettemila Fanti, e fettecento Cavalli, prefe la marchia per incontrarlo, ma quefto retrocedendo differì per all’ hora il cimento dell’ armi. S’era introdotto nella Piazza attediata Sefer Bafsà , bravo , e valorofo Soldato, onde alla prima chiamata , che gli fù fatta per la refa, rifpofe coraggiofamente. Era continuo il tormento del Cannone, e delle Bombe, che ha* veano ridotto in cenere V interno del recinto, ma era fofte-nuta la coftanza de i difenfori dalla fperanza del vicino foc-corfo, con replicati meifi follecitato. J1 Serafchiere dunque forte di dicci mille Soldati, e tra quefti due mille Cavalli, s’accoftò in diftanza di poche miglia dal noftro accampamento . Si difpofe nuovamente il Chinifmarch ad incontrarlo ; e lafciato alla continuatione dell’attacco con forze aggiuftate il Cavalier Alcenago, difpofti alla guardia del patto, che viene da Modon, alcuni reggimenti s’incarnino alla fua volta. Lo trovò accampato in fito vanraggiofo, havendo avanti un Vallone profondo, al quale non fi poteva avanzare che per an-gufti pafll. Il Marchefe di Corbon con i fuoi Dragoni, fù il primo ad’ invertire, ma eccedendo anco gl’ ordini del Generale, troppo s’impegnò, così che da tutte le parti calavano i Turchi alla fua volta. Soccorfo dalla Cavalleria Oltra-marina, dal Reggimento Milanefe di Bernabò Vifconti, efo-tattaiìiat pragiunta la Fanteria Cappelletta, guidata da Lauro d’ An-trtn/t dt i dria Sargente Maggior di Battaglia, s’attaccò gagliarda la zuf-T(ampw*. che durò per due hore con reciproca fortuna; ma finalmente piegarono i Turchi, che prefero la fuga Iafciando morti 500. de i fuoi, ferito il Serafchiere, & in poter de i no-ftri il Campo, & i padiglioni. Non credè ben il Chinifmarch infeguire l’inimico , poiché fi trovò mancante della retro-guardia de i Sattoni, e Branfuich, che nel principio della marchia