DI SIMON CONTAMINI. 1601. '283 Duca l’una di queste Maestà, e stima l’altra assai: quella per i danni che ne ha avuto e ne può sempre avere, questa per i commodi che ne gode di presente, e per quelli che gliene potessero accadere di maggior momento in futuro. Col Pontefice, per la sublimità del luogo che liene, e per la cristiana riverenza che fu sempre propria de’ principi di quella casa, non ha dubbio mostrar Sua Altezza grande osservanza , ma nell’ intrinseco poi si può temere che non se ne prometta molto ; perchè stima non aver fatto Sua Santità, per vantaggio di lei, quanto avrebbe forse potuto, ed ella si dava a credere, nel progresso della causa, e nella conclusione del negozio di Saluzzo; perchè non volle il papa promuovere mai al cardinalato, a sua contemplazione, monsignor San Vitale ; perchè anco non vuole assentire che gli ecclesiastici paghino 1’ augumento messo al dazio del sale, e nè meno la gravezza delle due per cento, restando luttavolta questi due negozi, che premono fortemente al sig. Duca, indecisi a Roma, e con poca speranza d’espedirsi mai secondo l’intento di S. A.; perchè anco avendo ella voluto costringere per tale causa a tempo mio col mezzo de’sbirri ed altri ofiiziali alcuni di chiesa, rimasero gli esecutori, e chi fe’loro spalla, escomunicati da quel Nunzio ; perchè con esso non mancano molti disgusti, intervenendo interesse di spogli ; perchè pretendono vantaggiose i pontefici le giurisdizioni in forse sessanta terre della Chiesa seminale per il Piemonte, computatene diciotto di ragione del vescovato d’Asti ; e perchè finalmente non ha voluto Sua Santità promettere aiuto alcuno al sig. Duca per far la guerra agli erelici d’Angrogna negli stali suoi : onde per lutti i rispetti di sopra si mostra Sua Altezza rimanere assai scontenta, massime che professa aver fatto per questo pontefice molto nell’occasione del conquisto di Ferrara. Il che ho però io inteso non fosse altro se non che, per rispetto di non dispiacere al papa, ricusasse di ricevere, mentre era in Savoia, un ambasciatore mandatole dal duca di Modena, che portava seco titolo d’ ambasciatore del duca di Ferrara, allora che quel negozio stava pendente; neH’istessa occasione lasciando anco che quel Nunzio cavasse non so che poche