DI ALVISE LANDÒ. 1580. 459 superbia loro in modo tanto insopportabile quanto scandaloso; perchè essendosi fatte tutte le grazie venali, ed avendosi messo i popoli in necessità di molte grazie , i servitori dei viceré, gli ufficiali e i governatori di tutte le provincie si sono fatti ricchi, sì come all’incontro i popoli meschini; e per i barbari trattamenti de’ soldati spagnuoli sparsi per esse provincie, e per le gravissime imposizioni e regie e de’baroni, «on disertati i castelli, le città e le medesime provincie; di modo che non solo si è indebolito ma annichilalo in fastidiosa maniera il regno, e fatti i medesimi regnicoli non meno avari e crudeli contro sè stessi che si siano gli spagnuoli. Onde che un tanto disordine conosciuto molto bene dai principi circostanti ed esagerato dai popoli, deve certo, così per proprio effetto di compassione, che per l'esempio de’fiamminghi in questo tempo, con par-ticolar ansia tener travagliato l’animo del re; perchè sebbene ogni motivo che potessero far mai i francesi o altri, non ostante 1’ occupazione delle forze regie in Fiandra o altrove, sarebbe loro difficile per l’impedimento che potriano avere da una lega che si potrebbe accordare facilmente in Italia ; tuttavia, perchè la difficoltà ritarda sì bene, ma non leva la possibilità agli avvenimenti , dato che i Francesi , per dir così, vedendo il re occupato in Fiandra, Portogallo o Algeri, per l’odio antico tra queste due nazioni, e per sgravarsi dalle guerre civili, si disponessero a tentar questa impresa suscitando le loro antiche pretensioni con qualche comodità che fosse loro offerta (come se ne potrebbe dubitare quando la venuta fosse risoluta , comportando l’interesse degli uomini di formar sempre argomento di proprio beneficio dalle novità), polendo loro esser padroni della campagna essendo il regno aperto, e come ho dello in gran parte abbandonato ed indebolito , l’esito di ciò sarebbe al sicuro non meno pericoloso che di danno; e sebbene il nome francese, odioso grandemente in questo regno, possa promettere particolar resistenza in evento simile, nondimeno l’impotenza, la necessità e la disperazione sogliono il più delle volte sforzare qualsivoglia ostinata costanza d’ animo e d’ opinione Olirà la quale considerazione, che da una parte può travagliare il re, vi è dall'altra