DI FEDERICO RADO Kit. 1547. 403 dì ed in una nolte eglino si potrebbono far venire a Cbioggia o passare in Dalmazia. Ho dello selle od ottomila fanti, che intendo lutti sudditi del Duca , il quale ne potrebbe avere altrettanti da quei luoghi vicini quando la Serenila Vostra ne avesse gran bisogno. E questo potersi servir di tanti in un momento credo che sia di grandissima considerazione appresso tutti i principi che discorrano le cose sue prudentemente ; tanto maggiormente che tutta Italia dipende dalla Maestà Cesarea e dal Pontefice, sicché uiun altro signore può dare gente italiana a questo stalo fuor che Sua Eccellenza. Il re Cristianissimo fa una eccessiva spesa con lsvizzeri, e si può dire ch’egli sia fatto quasi lor tributario per servirsi di loro ne’bisogni della guerra. Oltra di questo viene in considerazione un’altra cosa d'importanza, ed è che si può dire che quello slato sia come una difesa posta nelle frontiere di chi volesse da quella banda assalire i luoghi della Serenità Vostra; ed essendo quel Duca a’servigi della Serenità Vostra, terrà la guerra fuori di casa e lontana; e quanto questo imporli, lasciando audar le» cose degli antichi, si è veduto a’nostri giorni in Francia e nel Piemonte. Vi sono stali degli altri luoghi i quali, essendo posti alle frontiere di qualche stato e ritrovandosi ben fortificati, non solamente hanno inlertenuto l’inimico che non ha potuto penetrare nelle più interne parli che ordinariamente sogliono essere le più deboli, ma anco hanno data vinta una guerra. Molti signori in diversi tempi hanno tenuto con grandissima spesa luoghi lontani per assicurare i loro stati. Il re Cristianissimo, padre del presente, ha tenuto la Mirandola, e la si tiene tuttavia con sua grandissima spesa ed incomodità , non per altro se non per poter divertire la guerra che gli fosse mossa nel Piemonte, e soccorrere i luoghi assediati. A’nostri tempi s’è veduto la città di Vienna esser stala la difesa di lutla l’AIc-magna contro il Turco, non per allro che per esser forte e posta in frontiera. Si può ancor dire che lo stato del signor Duca si debba avere in considerazione appresso le SS. VV. EE. perciocché confina, come ho detto, verso la Romagna con Rimino, e sta in modo che, sempre che per buona grazia de’cieli occorresse pensare alla recuperazione de’luoghi della Romagna,