DI FRANCESCO BARBARO. 1581. 95 concorrendovi l'interesse di tutti perchè non sia innovata cosa alcuna, come si può sperare anco di ogni altra deliberazione che sia per dipendere dal sig. Duca. Il quale essendo veramente ripieno di spirito acuto, di memoria profondissima, e d’ un ardentissimo desiderio d’una vera e soda gloria, congiunta con una assai matura prudenza che non mira ad altro che alla quiete d’Italia, si può credere che le cose sue ande-ranno sempre confirmandosi in buona sicurtà (1). Ma il vederlo, oltre a questo, zelantissimo nella giustizia, piissimo nella religione, ferventissimo nella divozione, e timoratissimo del Signore Dio, si deve tenere per certo che l’Altezza Sua e gli stali suoi anderanno sempre maggiormente prosperando con benefizio d’Italia e della cristianità, e in conseguenza di questo Serenissimo Dominio, che per interesse proprio, e per volontà particolare, deve aver sempre cara ogni buona fortuna di quegli stali e di quel principe. La protezione del quale prendono argomento tutti i paesi che sia tenuta dal Signore Dio, vedendo che quella ammiranda reliquia della Sindone, dove fu involto il corpo di Nostro Signore, sia stato voler divino che non solo miracolosamente sia venuta in custodia della casa di Savoia, ma miracolosamente ancora vi si sia conservata. Perchè essendo trasportata da una principessa francese (2) da Gerusalemme in quelle parli, fu questa buona donna costretta da miracolosi segni a lasciarla al duca di quei tempi (3) facendola fidecom-misso della casa di Savoia, nella quale è stata sempre conservala da quel tempo in qua con non manco miracolo; perchè prima si bruciò la cappella di Chambery con fuoco tanto gagliardo, che la cassetta d’ argento nella quale era riposla si arse, e la Sindone Santissima, benché il fuoco la toccasse, (1) Il Barbaro non è in colpa d’aver cosi poco conosciuto il carattere di Carlo fimmanuele, ch’egli vide appena salire sul trono: del qual principe discorrendo, conclude il Botta con questi gravi parole: « Valoroso come Emma-» nuele Filiberto, ma assai meno prudente, il giovane sovrano del Piemonte » cominciò un regno vario di accidenti, glorioso di coraggio, inglorioso d’arti, » infelice di successi». Storia d’Italia sotto l’anno 1588. Questa sentenza é forse pur essa eccessiva, ma men lontana dal vero di quel che fossero le previsioni del Barbaro. (2) Margherita di Charny. (3) I.odovico di Savoja : ciò fu nel 1464. f