210 RELAZIONE DI SAYOJA questa scrittura il sig. Duca nominare il re di Francia per tale, sì come voleva Ladighiera, ma si trovò temperamento di parlare in terza persona, e dire Sua Maestà. E perchè il signor Duca era obbligato a governarsi conforme che camminavano le cose in Francia, vedendo che il re, con essersi dichiarato cattolico, aveva fatto acquisto grande nell’ animo dei popoli già stracchi della guerra, e parendo che le cose dovessero ogni giorno più succedergli felicemente, massime quando Sua Santità avesse approvalo la sua conversione (1), fece Sua Altezza tre risoluzioni : di mandare il conte Francesco Marlinengo a Roma, di assicurare il suo stato, e di mandare il conte della Motta in Spagna per ottenere il modo di far la guerra. Il sig. conte Francesco, oltre il rendere la solita obbedienza a Sua Santità per l’assunzione sua al pontificato, doveva procurare a nome del sig. Duca che il pontefice non venisse alla benedizione del re, ovvero venendovi avesse riguardo al-l’interesse suo, per avere esposto lo stato e la vita sua in servizio di Santa Chiesa. Assicurò il suo stalo con il rivedere le fortezze, riparare e rinforzare i presidj, mutandone il governatore dove v’era bisogno. L’islesso tentò di fare con lo stabilire una lega con gli svizzeri eretici, i quali furono persuasi a mandare ambasciatori loro sino a Torino, a’ quali dimostrò il sig. Duca che era meglio che avessero Sua Altezza per vicino che un principe maggiore, e che quando il re di Francia fosse entrato ne’ suoi stati, avria potuto disegnare anco sopra quelli dei signori svizzeri, e che perciò saria stato a proposilo e all’uno e all’altro stabilire una lega difensiva, la quale fu per molti giorni trattata. Ma volendo il sig. Duca che vi fosse incluso, oltre alla Savoia, il Piemonte e il marchesato di Saluzzo, si partirono gli ambasciatori senza conclusione. Il sig. conte della Motta doveva dar conto a Sua Maestà Cattolica delle cause che avevano mosso il sig. Duca ad accettare la tregua, e dei danni che conveniva patire per questa guerra ; e perciò aveva da procurare che il re concedesse (t) Lo che poi accadde con solenne dichiarazione del 17 settembre 1595.