I orlano le alterazioni del mondo, Serenissimo Principe, Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori, e particolarmente quei moli e quelle tante rivoluzioni con le quali in brevissimo tempo, quasi per celeste influsso, si sono veduti e si vedono perturbati e commossi da gravissimi accidenti una gran parte dei più principali potentati d’ Europa, che io nel riferir della mia ambascieria in questo Eccellentissimo Senato, conforme agli ordini e all’antico istituto di questo Serenissimo Dominio, debba medesimamente a questi tempi alterar l’ordine in qualche parte, e la forma delle solite relazioni ; la qual cosa par che mi si convenga tanto più necessariamente, quanto che, partendo io non sono molti giorni dal campo del sig. Duca di Savoia, si può giudicar assai facilmente che, quasi d’una legazione estraordinaria, s’aspetti dalle YV. SS. EE. eli’io incominci dallo stato delle cose presenti, anteponendo queste a ciascun’ altra cosa nel riferire. Il che da me si farà reverentemente in quella miglior maniera che mi sarà possibile; e toccherò solamente quei particolari eh’ io giudicherò degni dell’intelligenza della Serenità Vostra, rimettendo il giudizio delle cose alla somma prudenza di questo Eccellenliss. Senato; dovendo poi nella seconda parte riferir brevemente quel tanto eh’ io avrò potuto osservare nel resto della mia ambascieria; dove però io intendo di riferir particolarmente le sole alterazioni importanti con qualche successo seguito a tempo mio negli