DI MARINO CAVALLI. 1595. 225 parola in questo proposito, tia dubitato di non essere stimato da lei ; essendogli anco persuaso da alcuni che V. S. vedria volentieri la venula del re di Francia in Italia, e che seguissero delle mutazioni. Con lutto ciò io non credo che il sig. Duca abbia questa opinione, essendo mollo ben conosciuto quanto V. S. desideri per lei stessa la pace, e di volerla altresì per gli altri principi, come anco in altri tempi I’ ha procurata a benefizio universale di tutta la cristianità. Ora mi resta a dire di quello che particolarmente io ho osservato della stessa persona del sig. Duca. Il sig. duca Carlo Emmanuele si trova in età di trentalrè anni, sano ma non di robusta e forte complessione, e se nelle fatiche che fa per occasione di negozi e di travagliare in campagna, non si aiutasse con una buona regola di vivere, non si potria mantenere mollo tempo in quello stato. Riesce negli esercizi così a piedi come a cavallo compilissimamente. È di molta umanità, facilissimo nel conceder grazie, e piuttosto a questo tempo gli manca il modo che la volontà di donare e riconoscere quelli che lo servono; se bene ogni giorno fa mercede ad alcuno da cui abbia ricevuto particolare servizio. E principe di grandissima pietà e religione, dimostrandolo nel frequentare i santissimi sacramenti, e nel raccomandare a Dio il buon successo delle operazioni sue; per lo che si fanno di ordine suo in Torino e in tutto lo stato pubbliche e particolari orazioni. Favorisce ed onora molto le persone religiose, e le aiuta con molte elemosine ; ed infine in ogni ragionamento che occorra, o altra dimostrazione, è conosciuto da lutti per religiosissimo. Ama la giustizia, nella quale inclina sempre più alla clemenza che al rigore, e rarissime volle sono falli morire gli uomini se non per casi enormissimi. Ha spirito altissimo e grandissimo, con il quale intende molto bene tutte le cose, e vuol saperne i particolari, nè lascia scoprir mai i suoi pensieri. Gusta di conoscere gli umori e pensieri de’ principi che sono al mondo, e n' è assai bene informato. Dopo il re di Francia, è il miglior soldato che sia, non solo per la bravura dell’ animo suo grande, che lo fa generosissimo ed invittissimo, ma per le tante piazze che ha espu- 29